L’EX CONSIGLIERE DEL CSM LUCA PALAMARA ESPULSO DA ANM

L’EX CONSIGLIERE DEL CSM LUCA PALAMARA ESPULSO DA ANM

L’Associazione Nazionale Magistrati irroga la sanzione dell’espulsione dal proprio seno nei confronti del ex pm, ex Consigliere del CSM ed ex Presidente della stessa corrente delle toghe, Luca Palamara. Il Comitato Centrale Direttivo dell’ANM ha accolto la proposta del collegio dei probiviri e ha disposto la sanzione ancor prima che sulla vicenda calasse il diktat definitivo dell’inchiesta giudiziaria che vede coinvolto Palamara e quello che l’impianto accusatorio della Procura di Perugia definisce il ” suo cerchio magico”. Secondo il collegio dei probiviri prima e oggi del Comitato Centrale Direttivo dell’Associazione Nazionale Magistrati, Palamara avrebbe commesso reiterate e gravi violazioni del codice etico al punto da indurre i vertici della associazione a prendere una decisione fino ad ora unica nel panorama delle toghe italiche. Palamara che avrebbe rifiutato di sottoporsi ad audizione dinanzi al collegio dei probiviri, avrebbe, invece, chiesto di potere esporre le sue argomentazioni dinanzi al Comitato. Richiesta rispedita al mittente con la motivazione che le regole statutarie non prevederebbero una ipotesi siffatta che aggirerebbe il protocollo della associazione medesima. Solo un anno fa scoppiava il bubbone giudiziario con le intercettazioni che trapelavano di incontri e chiacchierate in una stanza d’albergo. Secondo gli inquirenti che stanno conducendo una delle più brutte inchieste della storia repubblicana italiana, perché mina fin nelle fondamenta la credibilità di uno dei suoi organi istituzionali, il Consiglio Superiore della Magistratura, in quella camera di albergo sarebbe stato celebrato il mercimonio della Giustizia.Palamara , consigliere del CSM, paladino di ANM , vittima, colpevole? Il Gotha dell’organo di autogoverno della magistratura a vario titolo sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti. Controllori e controllati avvinti in un valzer diabolico.Gambizzata la Magistratura titolavano i giornali.In quella camera d’albergo…Se venissero poi confermate tutte le accuse, sarebbe andato di scena un vero e proprio attentato alle istituzioni. Il CSM è un apparato dello Stato, costituzionalmente previsto. Minarne la credibilità è attentare alla Costituzione. Leggere di intercettazioni in cui magistrati, alti magistrati , discettano di sistemazioni, di esercizio dell’azione penale non perché dovuta ma perché asservita a questo o quel potere occulto, scuote la coscienza, aziona un triste campanello d’allarme. Al di là degli esiti dell’inchiesta che appureranno o meno la verità fattuale. “Dentro la magistratura c’è una gigantesca questione morale” ha dichiarato il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Luca Poniz dinanzi al Comitato che avrebbe poi preso la grave decisione. Palamara appurata la notizia della espulsione ha esternato le sue considerazioni attraverso una memoria che avrebbe voluto depositare al Comitato Direttivo Centrale :” Chiedo scusa ai tanti colleghi che sono fuori dal sistema delle correnti, che inevitabilmente saranno rimasti scioccati dall’ondata di piena che rischia ingiustamente di travolgere quella magistratura operosa e aliena dalle ribalte mediatiche. Per loro sono disposto a dimettermi ma solo se ci sarà una presa di coscienza collettiva e se insieme a me si dimetteranno tutti coloro che fanno parte di questo sistema. Non farò il capro espiatorio di un sistema” . In un altro passaggio della memoria è dato leggere : “Non mi sottrarrò alle responsabilità politiche del mio operato per aver accettato ‘regole del gioco’ sempre più discutibili. Ma dev’essere chiaro che non ho mai agito da solo…” Nitido il j’ accuse di Palamara .E si comprendono chiaramente due cose:1) che l’etica era un inibitore naturale della corruttela variegata che ha annientato le difese immunitarie dello Stato; 2) che gli sviluppi della vicenda, con Palamara espulso, vedranno ancora colpi di scena. A meno che il gattopardismo congenito italiano non si esibisca ancora una volta, l’ennesima, in quel cambiamento sempre e solo nominale.