DOPO TUTTO DOMANI E’ UN ALTRO GIORNO

DOPO TUTTO DOMANI E’ UN ALTRO GIORNO

La bellezza sudista Scarlett O’Hara (Vivian Leigh), al termine del lungo combattimento psico-fisico-passionale con Rett Butler (Clark Gable) e dopo essere stata cancellata dalla storia dai nordisti, in “Via col vento” dal romanzo di Margaret Mitchell, regia di Victor Fleming (1939).Mi riferivo, però, anche alla debacle del 22 giugno 2020 Lecce 1- Milan 4 …..Cinema e Cocktail 26Planter’s Punch Longdrink estivo, dedicato a tutti quelli che si sono scandalizzati, o meno, per l’oltraggio a sua Maestà “Via con vento”. Ingredienti:5/10 rhum scuro Myers2/10 lime spremuto frescosciroppo di zuccherosodaAngostura bitters Rhum, lime e ghiaccio nello shaker, due gocce di Angostura e un po’ di sciroppo di zucchero. Si agita e si versa in un bicchiere tumbler grande. Si aggiunge soda e si guarnisce con scorza di lime(altri usano anche succo di ananas, maraschino e Orange Curacao e non mescolano né agitano) La ricetta del Planter’s Punch viene pubblicata per la prima volta nel 1878 sulla rivista inglese ‘Fun’, rubata ai bartender della Jamaica e di Barbados, anche perché Frank Meyer aveva aperto nelle West Indies una prima distilleria, alla fine del XIX secolo (ma il rhum, distillato di canna da zucchero, si produceva in quelle isole dal 1700). Ottimo dissetante tropicale, però più da padroni e schiavisti che da schiavi, la traduzione è infatti: ‘punch del piantatore’. A Ochos Rios, in Giamaica, si beve il migliore Planters Punch del mondo al Jamaica Inn Resort, l’albergo (oggi 300 dollari a notte) preferito dalla coppia Monroe-Arthur Miller, da Noel Coward e da Katharine Hepburn. In ‘Colazione da Tiffany’ Audrey Hepburn beve molto, e sorseggia anche un Planter’s Punch (e un Mississippi’s Punch, rhum bourbon, cognac…, Martini, uno Zombie…).Due Planter’s Punch vengono ordinati da Humphrey Bogart (Rick Leland), per lui e Mary Astor (Alberta Marlow) che vuole “qualcosa di fresco e abbondante” all’International Bar di Panama City nel thriller spionistico Across the pacific (‘Agguato ai tropici’) del 1942, diretto da John Huston e (non accreditato) Vincent Sherman. Bogart, radiato dall’esercito, si è già scolato una bottiglia di whiskey (e soda) assieme al medico di bordo Sidney Greenstreet (il dottor Lorenz), spia dei giapponesi, sul piroscafo che lo porterà (forse) a Yokohama, prima di Pearl Harbour, dove ha conosciuto l’affascinante, ma misteriosa, signorina Marlow. Poi arriva un altro strano passeggero della loro nave, Jo Totsuiko, un nippo-americano (anche se l’attore è il sinoamericano, Victor Sen Jung e ha fatto 160 film dal 1937 al 1980) piuttosto impertinente, che fa il terzo incomodo, si siede di prepotenza e ordina anche lui un Planter’s Punch. Ma il più famoso Planter’s punch della storia cinematografica è quello che ben nove nobilastri innamorati di Scarlett sorseggiano nel giardino della villa O’Hara in ‘Via col vento’. Al centro della immagine Vivien Leigh, raggiante anche se non beve (bevono solo gli uomini) per aver conquistato il ruolo più importante di un kolossol a colori di Hollywood, sconfiggendo (tra le altre) Bette Davis, Carole Lombard, Joan Crawford, Jean Harlow, Katharine Hepburn, Paulette Goddard e Tallulah Bankhead Per la nascita della “tiki culture” e dei locali exotica non si può non ricordare l’importanza dell’avventuriero e uomo d’affari visionario Donn Beach (nato Ernest Raymond Beaumont Gantt, 1907–1989) che aprì negli anni 30 a Hollywood il primo, apprezzatissimo bar finto hawaiiano, Don the Beachcomber, e poi una dozzina di ristoranti a tema, diffondendo la moda dei long drink e dei cibi esotici, centrali anche nei contemporanei film dalla grinta coloniale. Trader Vic (1902-1984) che si dice essere stato l’ìnventore del Mai Tai e il filippino Mariano Licudine (l’inventore del Big Bamboo e del locale Mai Kai) sono stati i suoi più acerrimi rivali nel business dei locali con le palme finte e i fenicotteri al neon e nell’invenzione di tiki cocktail.Nel 1933, a Proibizionismo appena abolito da F.D. Roosevelt, accanto al Planter’s punch, Donn Beach crea una serie di drink tropicali cubano-polinesiani a base di lime, zucchero e rhum: Beachcomber Gold, Golden Stag, Vicious Virgin, Shark’s Tooth, Cobra’s Fang, Sumatra Kula, Zombie, Donga Punch, Mai Tai Swizzle, Pearl Diver, Navy Grog, Pi Yi, Coffee Grog, Missionary’s Downfall che evocavano luoghi lontani, peccaminosi e misteriosi. Due importanti libri per approfondire il contributo dato da Donn Beach alla vendita di camicie haaiiane doc (da 100 dollari e oltre) nel mondo: “Scrounging the Islands with the Legendary Don the Beachcomber: Host to Diplomat, Beachcomber, Prince and Pirate”,Arnold Bitner, Universe, 2007; “Hawaii Tropical Rum Drinks & Cuisine by Don the Beachcomber”, di Arnold Bitner e Phoebe Beach, Mutual Pub Co; Spi edizione, 2001