VIETATO IL FUMO IN ITALIA: non puoi più fumare neanche a casa tua | Si prevedono crisi d’astinenza

Caos per le sigarette in Italia (Fonte: Canva) - www.alganews.it
Come mai si parla di vietare il fumo in Italia nei luoghi all’aperto? Facciamo chiarezza in merito.
In Italia ci sono delle regole ben precise per quanto riguarda la possibilità o meno di fumare in determinate aree, poiché è riscontrato di come non solo faccia male fumare direttamente ma anche il fumo passivo respirato da chi invece questa abitudine non ce l’ha mai avuta.
Non staremo qui a dire cosa sia giusto o sbagliato, poiché i danni per la salute che potrebbero essere collegati a questa pratica sono ben noti. Quello che ricordiamo è che nel nostro Paese, come leggiamo sul sito del Ministero della Salute, è severamente vietato fumare nei luoghi chiusi pubblici e privati, sul luogo di lavoro, nei ristoranti, ospedali e così via.
Inoltre nel corso degli ultimi anni sono aumentate le accise su sigarette, sigari e tabacco, portando all’aumento dei prezzi dovuti alla crescita dell’imposta. Da qualche anno è stata introdotta anche un’alternativa alla classica sigaretta, cioè quella elettronica. A ogni modo per ognuna di queste la normativa richiede avvertenze sanitarie specifiche sotto forma di pubblicità sui vari pacchetti.
Fin qui direte voi, queste sono tutte informazioni già note, ma come mai allora si parla di vietare il fumo in Italia anche nei luoghi all’aperto? Facciamo chiarezza in merito.
I danni per la salute per quanto riguarda le sigarette
Come leggiamo dal Ministero della Salute, per quanto ognuno possa essere libero di fumare o meno la sigaretta, tradizionale o elettronica, rispettando ovviamente la normativa vigente, deve essere comunque consapevole del fatto che quest’azione resta una delle principali cause di rischi per la salute pubblica nel nostro Paese. Il fumo si legge potrebbe essere un fattore scatenante di almeno 27 malattie tra cui: tumori, malattie cardiovascolari, BPCO e così via.
Ogni anno come si legge dal Ministero, si stimerebbero oltre 93mila morti attribuiti al fumo del tabacco, pari a circa il 20,6% dei decessi maschili e del 7,9% di quelli femminili. Ma i danni, continua il sito istituzionale, non sono attribuibili soltanto ai fumatori attivi, ma anche a chi è esposto per il fumo altrui, respirando il cosiddetto fumo passivo. Ed è proprio per tutelare adulti e bambini che non fumano, che è vietato fumare in molti spazi chiusi, per non parlare di alcune zone decise dai vari Comuni come per esempio Milano, dove è vietato anche in nelle aree pubbliche o a uso pubblico all’aperto.

Il divieto del fumo in Italia
Chiarito quindi il pericolo del fumo della sigaretta, come mai si parla di divieto di fumo in Italia anche nei luoghi all’aperto? In questo specifico caso non si parla di divieto di fumo all’aperto in modo generico, quanto piuttosto al divieto di importare illegalmente diversi oggetti tra cui i sigari.
Come letto da comozero.it, qualche giorno fa sarebbe stato fermato alla dogana un cittadino italiano con all’interno della sua autovettura ben 104 sigari centroamericani ancora confezionati, per un importo di circa 1300 euro. Avendo superato la franchigia prevista, è scattato quindi il sequestro amministrativo per contrabbando, portando quindi al loro divieto di utilizzo.