“Mi spiace, non dovevi cercarlo su Google” | MULTA se digiti queste parole: ti bussano i Carabinieri a casa

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Un gesto che si compie ogni giorno, quasi senza pensarci, può avere conseguenze impreviste e persino molto gravi per chi lo sottovaluta.
Ci sono abitudini che si ripetono ogni giorno in modo automatico, soprattutto da quando i dispositivi tecnologici di ogni tipo hanno invaso la quotidianità.
Aprire il browser, digitare qualche parola su Google e aspettare la risposta della ricerca è qualcosa che si fa senza neanche più fermarsi a riflettere.
Si tratta di un gesto talmente comune da sembrare privo di conseguenze, ma che in alcuni casi può rivelarsi più rischioso di quanto si pensi.
Dietro la semplicità di una ricerca online si nascondono infatti meccanismi invisibili che possono mettere in pericolo la sicurezza dei propri dati.
I rischi connessi alle ricerche su Google: quali sono le possibili conseguenze
Alcuni tipi di ricerche su Google sono considerate, infatti, vere e proprie “esche digitali”. Un esempio concreto riguarda chi cerca su Google “numero verde Amazon”, “assistenza PostePay” o “servizio clienti Enel”. Tra i primi risultati che compaiono sul popolare motore di ricerca, infatti, possono comparire siti falsi con numeri di telefono gestiti da truffatori. Una volta che li si contatta fingono di essere operatori ufficiali e invitano a scaricare un software di controllo remoto per risolvere il problema. Nella realtà, invece, quel programma consente ai truffatori di accedere al computer o al cellulare della vittima, sottraendo dati bancari e credenziali.
Un altro caso frequente è quello dei tutorial di hacking o dei siti che promettono password Wi-Fi gratuite. Dietro a queste ricerche si nascondono spesso file che contengono virus e malware pronti a infettare il dispositivo. Lo stesso discorso vale per chi cerca “scaricare Photoshop gratis” o “medicinali senza ricetta”. I portali che rispondono a questo genere di ricerche copiano l’aspetto dei siti ufficiali, ma in realtà raccolgono informazioni personali e le rivendono sul dark web o le usano per addebitare costi non autorizzati. A nulla vale rivolgersi poi ai Carabinieri, perché spesso non è possibile rintracciare i soldi persi.

Come difendersi dalle truffe online che si nascondono dietro i risultati di ricerca su Google
Si può dire, quindi, che cercare qualcosa su Google può costare caro, una sorta di “multa” per la propria ingenuità digitale. Proteggersi è possibile, ma serve attenzione. Prima di cliccare su un risultato, si consiglia di controllare sempre l’indirizzo del sito, che deve iniziare con “https” e mostrare il simbolo del lucchetto.
Nel caso di un servizio clienti, invece, meglio verificare sempre il numero ufficiale sul sito dell’azienda o sulle pagine certificate dei social network. Anche le offerte troppo vantaggiose sono dei validi segnali d’allarme. Gli esperti consigliano inoltre di mantenere aggiornato il sistema operativo, attivare l’autenticazione a due fattori per la banca online e non scaricare mai software pirata. In caso di dubbi è sempre meglio contattare la propria banca o segnalare il tentativo di frode alla Polizia Postale.