Ufficiale: l’acqua calda diventa a pagamento in questi comuni italiani | NUOVA TASSA IDRICA: paga o fatti la doccia fredda
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La doccia calda sta diventando un lusso: i costi connessi a questa comodità si sono impennati e si parla di una vera e propria tassa per poter utilizzare l’acqua riscaldata in casa.
In Italia l’acqua calda è una comodità con cui si ha a che fare quotidianamente e che si dà spesso per scontata. Aprire il rubinetto e trovare l’acqua già alla temperatura giusta sembra un gesto semplice, ma dietro c’è un sistema complesso di approvvigionamento e riscaldamento.
Tra rincari energetici, nuovi sistemi di contabilizzazione e aggiornamenti tariffari, anche l’acqua calda sta assumendo il peso di una vera e propria voce di spesa che grava sul bilancio familiare.
In diversi comuni italiani sono in corso revisioni dei regolamenti sul servizio idrico integrato, che ridefiniscono le modalità di calcolo e di ripartizione dei costi tra forniture, impianti e consumi.
Molti cittadini dovranno fare i conti con le novità legate al servizio idrico di base e valutare un ulteriore esborso di denaro per poter usufruire dell’acqua calda.
Acqua calda in casa: come avviene l’erogazione e da chi è gestita
L’acqua potabile arriva nelle case tramite il servizio idrico gestito da enti pubblici o società partecipate, che si occupano della captazione, del trattamento e della distribuzione nelle varie Regioni d’Italia. Una volta in casa, però, l’acqua deve essere riscaldata per l’uso quotidiano e il riscaldamento può avvenire in modi diversi. Nei condomìni è spesso presente una caldaia centralizzata, i cui costi sono ripartiti tra i condomini e inclusi nelle spese comuni.
Nelle abitazioni indipendenti, invece, il riscaldamento è garantito da caldaie autonome a gas, scaldabagni elettrici o impianti solari termici. In tutti i casi, oltre alla bolletta idrica, è necessario sostenere anche i costi dell’energia utilizzata per riscaldare l’acqua e della manutenzione dell’impianto.

Quali sono le spese a cui si va incontro per poter usare l’acqua calda
Si arriva così a parlare di una vera e propria “tassa idrica”, concetto con cui si indica il pagamento dell’acqua e del suo riscaldamento, un costo inevitabile che pesa su ogni famiglia. Chi vive in un condominio paga la quota per la caldaia centralizzata all’interno delle spese condominiali, mentre chi ha un impianto autonomo deve coprire da sé il costo di gas o elettricità necessari per scaldare l’acqua.
In pratica, anche se l’acqua è già stata pagata all’acquedotto, per farsi una doccia calda bisogna aggiungere l’onere del suo riscaldamento, valutando l’acquisto di una caldaia o di uno scaldabagno secondo le proprie esigenze.
