Mangiavo da sempre il tonno più famoso della tv, poi mi hanno dovuto ricoverare | Mi ha fatto venire i calcoli renali

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Tonno in scatola: ecco come sceglierlo per preservare la propria salute - alganews.it (freepik)

Una scatoletta di tonno non ha bisogno di preparazioni, è considerato un ingrediente salva pasti, ma può salvare anche la salute?

Una consumazione gustosa e semplice da portare a tavola, ma dietro l’etichetta potrebbe nascondere un’insidia: ecco cosa devi sapere per evitare di rovinare la tua salute.

Tra le pietanze che abitualmente rientrano nella classica dieta mediterranea, il tonno in scatola occupa un ruolo di rilievo.

Si tratta di un pasto ideale e che offre una soluzione veloce: basta aprire la scatoletta, scolarlo e in pochi secondi il tuo pranzo o cena sono pronti. Sugli scaffali dei supermercati è possibile trovare numerosi marchi e varianti: tonno al naturale, tonno all’olio d’oliva oppure tonno con vari condimenti.

Tuttavia, bisogna prestare massima attenzione: non tutto il tonno ha la stessa qualità. Esiste, infatti, un tipo di tonno in scatola da evitare assolutamente, se tieni alla tua salute. Continua a leggere per scoprire di quale si tratta.

Come scegliere il giusto tonno in scatola: attenzione all’etichetta

Scegliere la marca giusta del tonno in scatola è diventato un gesto sempre più frequente, perché sempre più consumatori, decidono di evitarlo a causa delle informazioni che circolano da anni che riguardano la qualità del tonno. E’ vero che tutti i tonni in scatola non sono uguali, tuttavia esistono dei marchi particolarmente attenti alla qualità della materia prima, alla pesca responsabile e alla trasparenza sull’origine.

In generale, il tonno in scatola, resta un prodotto utile e valido: proteine, vitamine, sali minerali che non fanno altro che bene al nostro organismo. E’ però importante ricordare di leggere l’etichetta per scoprire i valori nutrizionali e, soprattutto, la provenienza del tonno. Solo in questo modo, l’inscatolato può essere considerata una scelta valida.

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Attenzione alle zone di pesca: alcune non sono controllate e la qualità del tonno è pessima – alganews.it (freepik)

Il tonno da evitare in assoluto: ti spedisce dritto in ospedale

Come affermato in precedenza, il tonno in scatola non va eliminato dalla dieta, anzi, la sua praticità lo rende un alimento davvero utile e versatile. Ma è bene non abusarne, gli esperti consigliano generalmente non più di 3 volte a settimana e in porzioni standard. Quali sono allora le tipologie da cui diffidare e da non scegliere?

  • tonno in scatola che non dichiara la zona di origine o pesca: oppure tonni che provengono in aree dove i controlli sono meno rigidi. Ad esempio, è importante controllare la presenza della sigla di provenienza sull’etichetta. Zone contrassegnate dai numeri 47, 41, 31, 34, 51, 57, sono più problematiche e non andrebbero scelte;
  • tonno in scatola che viene trattato con contaminanti come il mercurio;
  • tonno in scatola non destinato all’Unione Europea o importato da paesi con standard meno elevati.

In conclusione, non è necessario eliminare il tonno in scatola dalle proprie tavole. Al contrario, è necessario scegliere con criterio, puntando su prodotti d’origine dichiarata e con produzione trasparente.