PENSIONE A 75 ANNI: firmato il dpcm “Lavoratori per sempre” | Devi schiattarti la schiena e mandare giù il boccone amaro
Anziani e pensioni: costretti a lavorare fino ad oltre 70 anni d'età - alganews.it (freepik)
Sarai costretto a lavorare per tutta la tua vita: il nuovo decreto ha scosso tutti i lavoratori. La pensione? Solo un sogno lontano.
Tra promesse non mantenute e regole che cambiano, gli italiani si fidano sempre meno. Lavorare fino ad oltre 70 anni rischia di diventare norma anziché l’eccezione.
In Italia la questione pensionistica sta assumendo contorni sempre più complessi e delicati. La percezione dei cittadini è che le istituzioni e le leggi che regolamentano il lavoro, non garantiscano più quella tutela che un tempo era scontata.
In questo contesto, molti lavoratori, si trovano a chiedersi quando riusciranno davvero a smettere di lavorare. Per molti, lavorare fino ai 70 anni o poco più, non è solo uno scenario estremo, ma purtroppo oggi potrebbe diventare una possibilità concreta.
La pensione, un traguardo che dovrebbe segnare il riposo dopo anni di sacrifici, finisce così per diventare non solo un miraggio da inseguire, ma un vero e proprio incubo.
Arriva un nuovo decreto per le pensioni: ecco cosa cambia
Negli ultimi mesi si parla di un possibile nuovo decreto che ridefinirebbe in modo più severo i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia. Al momento, i requisiti ordinari per accedervi, restano sempre gli stessi: avere 67 anni d’età e almeno 20 anni di contributi. In base a quanto detto, cosa potrebbe accadere se, ad esempio, avessi solo 12 anni di contributi a quell’età? In questi casi, sarebbero necessari almeno altri 8 anni di lavoro per versare i contributi necessari (quindi quando avrai 75 anni). Insomma, impensabile, eppure sempre più vicino alla realtà di molti italiani.
Chi ha avuto diverse carriere, periodi di disoccupazione o con contatti precari, si trova con vuoti contributivi, difficili da colmare. A peggiorare la situazione è anche l’INPS che conferma come l’età pensionabile sia destinata a crescere ulteriormente, in base all’aumento dell’aspettativa di vita.

Il futuro delle pensioni in Italia: tra incertezza e speranza
Guardando al futuro, il tema delle pensioni in Italia, resta un grande punto interrogativo. Le previsioni, però, parlano chiaro: nei prossimi anni l’età pensionabile potrebbe aumentare ancora. Questo significa che i giovani di oggi rischiano di dover lavorare più a lungo dei loro genitori e, paradossalmente, di dover puntare ad un importo pensionistico più basso. E questo è un dato di fatto, il sistema contributivo si basa su quanto si è effettivamente versato, e chi ha carriere discontinue o salari bassi, accumula poco, un importo quasi insufficiente per garantirsi una vecchiaia tranquilla.
Allo stesso tempo, le istituzioni parlano di cambiamenti, di pensioni minime più dignitose e incentivi per chi decide di restare al lavoro, senza però penalizzare chi non riesce più a lavorare. Il futuro delle pensioni dipenderà molto dalle scelte politiche dei prossimi anni. Tuttavia, una cosa è certa: servono regole chiare, vicine alle persone e che tengano conto delle condizioni e del benessere dei cittadini.
