SANITÀ E FUTURO: MANCANO I MEDICI, PRENDIAMO GLI OTTANTENNI

SANITÀ E FUTURO: MANCANO I MEDICI, PRENDIAMO GLI OTTANTENNI

Quale futuro da una regione, da un Paese che si ritrova a richiamare i pensionati a lavorare nelle corsie degli ospedali perché non ha la forza, la volontà e la giusta fiducia nei giovani? Quale mondo futuro prospettano questi governanti che nn vedono aldilà dei loro occhi, che alimentano odio e paure, che illudono, che dividono.L’ultima arriva dal ricco ed esemplare Veneto dove era in corso un bando di concorso di medici per il pronto soccorso. Ottanta i posti disponibili, appena dieci i candidati.Incredibile, impossibile?Una fake?Tutto tremendamente vero purtroppo.Peggiore il rimedio, visto il clima da emergenza medica.Dopo aver visto l’insuccesso di quella selezione il governatore veneto Luca Zaia ha deciso di scrivere una delibera “rivoluzionaria”.Un atto regionale nel quale si prevede la possibilità di assumere a tempo determinato camici bianchi in pensione. Le difficoltà a reperire dottori per i reparti pubblici sono ben note da tempo. Un po’ in tutta Italia si fatica a mantenere organici sufficienti e così ci si è organizzati in vario modo. Ad esempio utilizzando medici in affitto con contratti da 5-10 giorni messi a disposizione da agenzie e cooperative, oppure professionisti a gettone che lavorano giusto per un turno di notte ogni tanto.A Zaia non va neppure il merito di aver scoperto la “strada”.Anche perché privati spesso non trovano da assumere e ci privano magari con professionisti molto anziani, come l’anestesista Giampiero Giron di Villa Salus a Mestre, 85 anni.Uomini di provata ed indiscutibile esperienza che vanno ancora in sala operatoria.