EUROPEI. L’ ITALIA OPERAIA DEL BASKET BATTE ANCHE L’ UCRAINA

EUROPEI. L’ ITALIA OPERAIA DEL BASKET BATTE ANCHE L’ UCRAINA

Davanti al suo “principale” Greg Popovich, venuto appositamente dagli Stati Uniti, Ettore Messina mette in mostra la sua sporca dozzina, e mette anche in saccoccia la seconda vittoria su due uscite in questo Europeo di basket. Se la prima contro i padroni di casa di Israele era stata una mezza sorpresa (almeno nelle dimensioni), oggi contro l’Ucraina c’era la difficoltà di tenere fede ai pronostici che davano la squadra azzurra chiaramente favorita. Missione compiuta, anche se con qualche patema d’animo specie nel primo quarto. Sporca dozzina si diceva, infatti dimenticati gli svolazzi della “nazionale più forte di sempre”, come si diceva in maniera improvvida nelle scorse annate, Messina da coach intelligente qual’ è ha rivoltato il senso della squadra italiana. Difesa, difesa e ancora difesa: questo il mantra della nostra nazionale in questo europeo. E poi in attacco un po’ ci si arrangia, e un po’ ci pensa San Marco Belinelli: 26, tanto per gradire, oggi i punti della principale bocca da fuoco della squadra. Per lui a fine partita anche uno splendido abbraccio del suddetto Popovich, coach con cui conquistò l’anello della Nba 3 anni fa. Ora il passaggio del turno, vista anche la differenza canestri “rigogliosa”, dovrebbe essere cosa fatta. Però le partite che verranno (disposte per una volta con mano gentile dal sorteggio, con difficoltà crescenti) potranno dirci che futuro potrà avere la banda in maglia azzurra. La quasi totale mancanza di una dimensione interna del gioco fa sì che sia legati a doppio filo alle percentuali nel tiro da tre. Per ora sono sontuose (oggi meglio i tiri da tre che i tiri liberi…) ma sarà prevedibilmente difficile tenere questo standard, dunque si dovranno trovare soluzioni alternative. Vedremo nel giro di pochi giorni, i ritmi sono serratissimi, ma per ora è bello e divertente tifare per questa nazionale sicuramente poco splendente, ma con il sangue agli occhi come da veramente tanto tempo non capitava.