LA LIBIA NON ESISTE, È GUERRA TOTALE

LA LIBIA NON ESISTE, È GUERRA TOTALE

Ci vuole un comunicato della Farnesina a far emergere una drammatica verità: la Libia è nel caos. Fino ad oggi tutto era sminuito, sottaciuto. Il ministro degli Esteri è in continuo contatto con l’ambasciata a Tripoli ed Enzo Moavero Milanesi che si trova a Washington per la ministeriale della Nato, segue con attenzione, preoccupato. Gli uomini del generale Khalifa Haftar sono entrate nella città di Garian, 100 chilometri a sud di Tripoli. Da lì intendono lanciare un assalto alla capitale libica. Gli scontri hanno già provocato alcune vittime. Tutto questo mentre l’uomo forte il generale Haftar gioca a fare il moderato: entriamo a Tripoli, evitare spargimento di sangue. In realtà quello che un tempo era l’uomo dell’est oggi ha ordinato alle sue truppe di “avanzare” verso la capitale Tripoli, sede del governo libico di unità nazionale guidato dal premier Fayez Al Sarraj. “È giunto il momento”, ha aggiunto, in un audio-messaggio diffuso sulla pagina Facebook dell’ufficio media dell’Esercito nazionale libico (Lna) guidato dallo stesso Haftar. Nel messaggio con cui ha esortato i suoi uomini a entrare a Tripoli. E tutto ciò non pare affatto l’occasione del mettersi in posizione predominante in vista della Conferenza Onu che si dovrebbe svolgere fra dieci giorni. “Il ministero dell’Interno libico” del governo del premierAl Sarraj “ha decretato lo stato di emergenza massima e ha richiamato tutte le unità di sicurezza per fronte a qualsiasi attentato alla sicurezza nella capitale libica”, segnala Al Jazeera. Il pensiero corre ai civili che ancora una volta si trovano in mezzo alle solite guerre fra i signori della guerra fomentati dalle potenze del mondo esterno. E corre anche verso i lager nel deserto che sempre più sono appaiono luoghi lontani da ogni sentimento di umanità. Tutto questo avviene fra quelli a cui, la nostra politica con Minniti prima e con Salvini e Conte poi, ha affidato la “custodia” dei confini sud dell’Italia.