“ALAN KURDI” ROTTA VERSO MALTA

“ALAN KURDI” ROTTA VERSO MALTA

Stanno facendo rotta verso l’isola di Malta dopo che il governo italiano ha impedito di mettersi in riparo nel porto sicuro di Lampedusa. Quella stessa Lampedusa che vede arrivare e che accoglie centinaia di piccoli gommoni sfuggiti alla guardia costiera libica, incapace, impreparata al compito di soccorso a mare e ormai allo sbando per le cicliche battaglie tribali.Dopo il no del governo la nave Alan Kurdi, di Sea Eye, che aveva navigato per ore avanti ed indietro, il comandate da deciso di indirizzarsi verso Malta.Ha contribuito a questa decisione anche il no dell’Italia allo sbarco dei compagni delle tre donne, due mamme con i loro bambini e una donna in stato di gravidanza, dall’imbarcazione. In seguito a uno stallo durato tutto il giorno davanti alle acque territoriali italiane a 15 miglia da Lampedusa, la nave, “sfruttando una breve finestra meteo positiva” viaggia verso quel Paese che avrebbe dato assicurazioni di non smembrare i nuclei familiari dei naufraghi a bordo.Una decisione difficile quella presa da OpenEye ma che non aveva alternative.Un’offerta alla stessa Lampedusa che si era dichiarata pronta ad accogliere le famiglie nella loro integrità fino dai primi appelli.Intanto sul caso della Alan Kurdi la Procura di Agrigento aprirà un fascicolo dopo che oggi è stato presentato un esposto urgente da parte di Mediterranea per denunciare il comportamento del governo, sia per la mancata autorizzazione ad entrare nelle acque italiane sia per la mancata assegnazione del porto sicuro. Tra i firmatari dell’esposto i vertici dell’Arci e Cecilia Strada.È evidente ogni mancato rispetto del diritto internazionale, del diritto del mare oltre che di quei valori e principi umani che abbiamo già compreso da tempo ormai come completamente disattesi.