EUROATLANTICI? NO GRAZIE

(Intervento inviato al convegno di Livorno per i 70 anni della NATO)“È sacrosanto ricordare i 70 anni della NATO, soprattutto per affermare che essi sono intollerabilmente troppi.La NATO è l’unica alleanza militare mondiale esistente al mondo, è quindi una sorta di Santa Alleanza dei poteri peggiori del mondo contro il progresso dei popoli del mondo. Il solo sostenere la NATO e l’appartenenza ad essa è oggi un atto regressivo e una complicità con la guerra.Il vice presidente del consiglio Di Maio ha spesso ribadito la propria fede e la propria appartenenza EUROATLANTICA, in competizione con il PD e in concorrenza con la Lega, che ogni tanto confusamente pare accennare ad altri scenari, ma poi si richiama da sola agli ordini di Trump.A me colpisce il ritorno in campo di queste parole: legami euroatlantici. Perché esse vengono direttamente dagli anni 50 del secolo scorso, quando le forze conservatrici e reazionarie dell’Europa Occidentale imponevano il legame per esse inestricabile con gli Stati Uniti. Essere euroatlantici significava prima di tutto essere anticomunisti, non solo verso l’esterno dei propri paesi, contro l’Unione Sovietica e i paesi socialisti, ma all’interno dei propri paesi. Significava colpire le lotte e le richieste più avanzate del movimento operaio.L’Europa Occidentale cominciava quel processo di costruzione che oggi è Unione Europea con caratteristiche di fondo che sono giunti fino ad oggi. L’Europa Occidentale aveva perso o stava perdendo il suo gigantesco impero coloniale. Quindi l’alleanza strategica con gli Stati Uniti serviva a ritrovare una collocazione imperialista nel mondo dopo quella perdita.Per questo quando sono scomparsi l’Unione Sovietica ed il campo socialista, la NATO si è rafforzata e la UE ha finito, ancor di più che nel passato, per identificarsi con essa.Tutti i paesi dell’est europeo hanno scelto la NATO assieme alla UE, come strumento di contrapposizione alla Russia. La NATO e la UE assieme hanno scatenato la guerra di distruzione della Jugoslavia e in questi giorni sono venti anni dal bombardamento di Belgrado, infamia perenne del governo D’Alema.Perché dunque la NATO continua ad esistere e sempre più l’Unione Europea si identifica con essa?Proprio per le tre ragioni costituenti del progetto euroatlantico da parte delle classi dominanti europee e nordamericane:La contrapposizione imperialista alla Russia e all’est, che oggi diventa sempre di più scontro con la Cina.Il bisogno di affermare un dominio neocoloniale su tutto il sud del MondoLa difesa anche militare della finanza e delle multinazionali, cioè della globalizzazione liberista. Per questo oggi l’euroatlantismo viene spolverato dagli archivi della guerra fredda. Perché NATO e UE si identificano negli obiettivi strategici per cui sono state fondate, direi oggi a livello “puro” , senza neppure il bisogno della copertura ideologica della lotta al comunismo. Copertura ideologica che comunque viene rispolverata quando serve, come guerra umanitaria o per la democrazia, come in Medio Oriente, Africa, America Latina.Ed oggi il Venezuela è una cartina di tornasole che rivela lo storico servilismo verso gli USA delle classi dirigenti europee, delle sinistre vendute e di quella finzione reazionaria che é il cosiddetto sovranismo di destra. Il Venezuela come Israele è un punto discriminante fondamentale, chi sta con Guaidò o con Netanyahu sta con l’imperialismo americano e la NATO, comunque si collochi si definisca o imbrogli, da Zingaretti a Salvini, da Macron a Le Pen, da Juncker a Orban. E chi sta con la NATO sta anche con la UE dell’austerità e del liberismo, e viceversa.Storicamente europeismo ed atlantismo sono nati assieme, poi con la fine della Unione Sovietica e l’affermarsi della globalizzazione liberista parvero divaricarsi. Oggi, di fronte alla crisi della globalizzazione, all’emergere di nuove potenze mondiali indipendenti come la Cina, al crescente sviluppo di un mondo multipolare, ecco che UE ed USA sono costretti dalla natura stessa della loro alleanza strategica a rafforzarla. Per questo Germania ed USA nonostante la competizione, sono sempre di fatto più unite sulla politica internazionale, come dimostra la guerra che assieme sostengono in Ucraina contro il Donbass.Per tutti gli illusi a destra e sinistra è utile chiarire che il ritorno dell’euroatlantismo non è solo quello di una parola. Non si può essere contro i vincoli ed i trattati liberisti UE ed essere per la NATO. Né si può essere per la UE, ma dire davvero no alla NATO. O meglio si potrebbe sul piano dei sentimenti, ma non su quello della politica reale. La vicenda greca lo dimostra.La piccola apertura, ereditata da passate analoghe operazioni della sinistra DC, del governo gialloverde verso la via della Seta, è stata contestata allo stesso modo e con le stesse parole da Trump, dalla NATO e dalla UE. E ha subito suscitato l’allineamento euroatlantico della Lega ed il bisogno di proclamare la propria fedeltà, nonostante il peccatuccio, da parte dei Cinquestelle. Segno che non si può pensare ad una diversa politica economica, senza anche volere una diversa collocazione politica internazionale.Tutto si tiene, oggi come non mai.Per questo oggi la NATO diventa pericolosa più che mai. Il riarmo convenzionale e nucleare che essa impone è determinato dal terrore delle classi dominanti euroatlantiche di perdere il controllo del mondo. E finora queste crisi di egemonia imperiale sono sempre state affrontate con la guerra.Questa è la nostra difficoltà attuale. Siamo vicini alla guerra come non mai, ma le sensibilità nel nostro paese verso questo rischio è la più bassa di sempre. Anche perché la connessione UE NATO ha fatto sì che ogni opposizione ad una solo delle due organizzazioni finisse per indebolire l’altra.Non è importante da dove si parte, se dal rifiuto dell’austerità o da quello dell’installazione delle bombe atomiche. Ogni mobilitazione morale e concreta è giusta. L’importante è che operiamo per costruire la consapevolezza che l’euroatlantismo è oggi nemico della pace e del progresso dell’umanità. Fuori la NATO dall’Italia, fuori l’Italia dalla NATO, rottura dei Trattati e dei vincoli UE oggi più che mai stanno assieme. “