IL CAPO DELLE FORZE ARMATE E’ SALVINI O MATTARELLA?
Il leader dellaLega pretende, fra una pizza e una birra, di dare ordini anche ai militari. Ha commesso una violazione costituzionale che apre uno scontro istituzionale di eccezionale gravità. Eviterei di baloccarsi ancora con le definizioni e soprattutto su quella seMatteo Salvinisia o no unfascista. Ciascuno di noi ha già la propria risposta e l’insulto pubblico non aggiunge niente aldibattito politico. Lo scontro fra ilministro degli Internie ivertici della Difesaappartiene a un’altra categoria di “lite”. È unoscontro istituzionaledi eccezionale gravità che investe direttamente ilcapo dello Stato Sergio Mattarellache è anche ilcapo delle Forze Armate. Salvini pretende, fra una pizza e una birra, di dare ordini non solo alleforze di sicurezzama anche alloStato maggiore dell’esercito. È del tutto evidente che non può farlo. È del tutto evidente che la sua decisione di inviare la propria direttiva alle Forze Armate configura unreato ministerialee, se reiterato, unaviolazione costituzionale. SALVINI PIÙ CHE GOVERNARE VUOLE INCENDIARE L’ITALIA Perché lo fa? Salvini se è fascista è uno strano fascista. Vuole ilpotere, vuole annichilire l’avversario ma non fa nulla, al contrario dei fascisti veri arrivati algoverno, per placare lasocietàche gli è avversa e anche gli apparati che gli sono ostili. Li provoca, li sfida, crea occasioni di rissa da cortile. Il capo dellaLegacon tutta evidenza non sa e non vuole governare. Un suo eventuale premierato si scontrerebbe con la necessità che qualunquepremierha di fronte a sé di mediare, di comporre, di cercare nuovi interlocutori. Ilvicepremierforse dice, come ai tempi che gli piacciono, un «me ne frego» chesa tanto di impotenza(parlo qui solo di cose politiche), di impossibilità a desiderare una carica che non saprebbe come onorare. I SEGUACI DEL LEADER DELLA LEGA SONO DEGLI ILLUSI Il quadro italiano è, quindi, composto da unaclasse dirigentein cui c’è un premier reale che si sta rivelando un furbo navigatore, un vicepremier che non ne azzecca una, e un altro vice-premier che si occupa di incendiare il Paese e di bastonare i pompieri che cercano di spegnere il fuoco. L’elettorato leghistae didestrasegue il suo leader perché è convinto che sia iniziata lamarcia su Romae che finita questa fase arrembante, l’uomo tutto pizza e birra sarà capace di cacciare tutti i “negri”,di deportare tutti irom, di schedare gliomosessuali, di cercare addirittura di intralciarepapa Francescoe quindi di dedicarsi, in una società completamente ripulita etnicamente (ma lo sa il ministro pizza e birra quante etnie vivono italianamente da secoli inItalia?), al governo dell’economia. Questi poveracci che accorrono in soccorso del vincitore faranno la stessa fine di quelli che sono andati in soccorso diLuigi Di Maio. Se la prenderanno in saccoccia, come si dice a Roma. Purtroppo sarà tardi. Il Paese sarà quasi morto. Per fortunaabbiamoMario Draghiliberoda impegni.
