PERÙ: SUICIDA L’EX PRESIDENTE GARCÍA PER EVITARE L’ARRESTO PER CORRUZIONE

Si è ucciso con un colpo di pistola alla testa per evitare l’arresto. Inutile la corsa all’ospedale e l’operazione chirurgica per tentare di salvarlo: è morto ieri Alan García(nella foto), 70 anni, ex presidente del Perù (dal 1985 al 1990 e dal 2006 al 2011). La polizia si era presentata a casa sua alla sei di mattina con un ordine di custodia cautelare, nell’ambito dell’inchiesta per corruzione Lava Jato/Odebrecht, che sta coinvolgendo politici e imprenditori di tutta l’America Latina. Secondo il racconto dei quotidiani locali, García ha chiesto agli agenti alcuni minuti per parlare da solo con i suoi avvocati, si è chiuso nella sua camera e poco dopo si è sentito il colpo di pistola.García era il leader del partito aprista (Alianza Popular Revolucionaria Americana, Apra), una formazione di centro-sinistra fondata nel 1924.Durante gli anni del suo primo mandato, dovette fronteggiare – senza successo – un’iperinflazione fuori controllo e una recrudescenza degli attacchi della formazione guerrigliera maoista Sendero Luminoso. Fu inoltre coinvolto in uno scandalo legato a Bettino Craxi, allora – siamo nel 1989 – presidente del Consiglio. Si trattava della costruzione di una linea della metropolitana di Lima, per la quale l’Italia avrebbe dovuto collaborare nell’ambito di un progetto di cooperazione: di 42 km previsti, ne vennero costruiti solo 5, e tutti a spezzoni, e i soldi finirono in tangenti. Tanto da aprire la strada all’elezione di Alberto Fujimori, che aveva promesso lotta dura al terrorismo e alla corruzione, opere pubbliche e uscita dall’inflazione. La lotta al terrorismo si tradusse soprattutto in violazioni dei diritti umani (soprattutto ai danni della popolazione nativa, con sterilizzazione forzata di donne indigene), per le quali è stato condannato nel 2009 a 25 anni di carcere.Odebrecht è una holding di costruzione che collega come un fil rouge tutte le vicende di corruzione che hanno travolto in questi ultimi anni i governi sudamericani, di tutti gli schieramenti. Tra i presidenti del Perù, oltre a García, il conservatore Pedro Pablo Kuczynski, costretto a dimettersi nel 2018, Alejandro Toledo, Ma anche il messicano Felipe Calderón.L’onda lunga è arrivata pure in Argentina, con accuse a carico dell’ex presidente Cristina Kirchner e il suo entourage politico.Sono state le dichiarazioni, peraltro generiche, di Marcelo Odebrecht, patron della multinazionale, a permettere l’avvio di una procedura d’impeachment contro Dilma Roussef e il golpe del suo vice Michel Temer. Secondo quando dichiarato, Odebrecht aveva versato mazzette per aggiudicarsi gli appalti di Petrobras, la compagnia petrolifera di stato, e nel 2014 aveva finanziato in nero la campagna presidenziale del duo Roussef-Temer. E se Lula è in prigione e non ha potuto presentarsi alle elezioni brasiliane, è sempre in virtù delle accuse dei pentiti di Odebrecht, che nel frattempo hanno stretto accorti con il potere giudiziario dei vari stati: sconti di pena in cambio di dichiarazioni contro politici.