PROSEGUONO, NEL GRANDE INGANNO
Proseguono senza indugi le manovre di quanti vorrebbero partire con i lavori per il nuovo aereoporto di Firenze.Troppi i soldi, gli interessi in gioco per aspettare anche solo qualche giorno.Gli stessi cinquestelle sono disorientati mentre la Lega ormai ha sposato apertamente la grande, inutile e dannosa opera che vorrebbe devastare gli ultimi equilibri della Piana Intanto eccoci al “perfezionamento” dell’Intesa Stato-Regioni sul master plan di Peretola.Questa volta è il ministero delle Infrastrutture con alla guida Toninelli che dà il via libera a quella nuova grande opera che squarcerà la Piana da Firenze verso Prato.Un vero e proprio sfregio parallelo all’A11, lungo 2,4 chilometri porterà decolli e atterraggi e sorvoli indiscriminati nei cieli della nostra Piana, da Firenze a Pistoia passando soprattutto sulle aree di Prato.A rafforzare le spinte dei fautori del nuovo aereoporto i burocrati del dicastero guidati dal ministro Danilo Toninelli che hanno firmato l’atto che chiude la procedura ministeriale.Con questo intervento sia Toscana Aeroporti che Enac potrebbero iniziare le operazioni che portano alle espropriazioni delle aree, di tutte le superfici necessarie per costruire quello che potrebbe essere il nuovo scalo di Firenze .A dirlo con forza, con indifferenza rispetto ai pronunciamenti passati dal TAR, dalle preoccupazioni motivate dai cittadini, dai sindaci della Piana anche il presidente di Toscana Aereoporti, Marco Carrai:“Il provvedimento odierno pone un timbro indelebile su un percorso autorizzativo durato 4 anni che consentiranno di risolvere gli attuali limiti strutturali e di dotare la città di Firenze e l’intera Toscana di un’infrastruttura strategica per rispondere alla domanda inevasa di traffico in regione”. Nessuna prudenza, nessun rispetto.Lui tira avanti mentre ancora dovrebbe attendere almeno il pronunciamento del Tar della Toscana sul decreto ministeriale di Via contestato dai Comuni contrari al progetto tra cui Prato e dai comitati.La sentenza è comunque attesa nelle prossime due o tre settimane.
