IL LIBRO DI VAROUFAKIS SI FA FILM FINANZIATO DA TSIPRAS. RACCONTO DELLA GRECIA IN CRISI

IL LIBRO DI VAROUFAKIS SI FA FILM FINANZIATO DA TSIPRAS. RACCONTO DELLA GRECIA IN CRISI

630mila euro. Questa la cifra stanziata dal Governo greco per finanziare un film…che parla della sua stessa crisi! Costas Gravas dietro la macchina da presa, Nikos Pappas, ministro delle politiche digitali in Grecia, nonché braccio destro di Tsipras, a staccare l’assegno…e Yanis Varoufakis nelle vesti del narratore, poiché la pellicola altro non è che la trasposizione del suo ultimo libro, “Adulti nella stanza”, dove racconta la lunga trattativa con la Troika nei primi sei mesi del 2015 descrivendo minuto per minuto il “dietro le quinte” di quel duro scontro, conclusosi con un referendum popolare il cui risultato fu ignorato dall’allora premier Tsipras e le conseguenti dimissioni dello stesso Varoufakis da ministro delle finanze, contrario a qualsiasi forma di compromesso. Insegnante di economia in Inghilterra, in Australia, poi in Grecia e infine negli USA, chiunque avrebbe scommesso in un ritorno dietro la cattedra. Del resto, di giochi politici che non gli piacevano ne aveva già visti abbastanza, perché insistere? E invece, sorpresa delle sorprese, passato solo qualche mese, ecco che lo ritroviamo lì, sbattuto in prima pagina e artefice di un nuovo movimento, Diem25, con cui dava il via a un’avventura politica propria, divenuta in seguito transfrontaliera democratica in sodalizio con Bernie Sanders e in dialogo con Jeremy Corbyn.Impegnato politicamente al massimo – “Se lo fossi di più esploderei”, affermava in un’intervista al Financial Times – il leader dalle idee radicali non si dà facilmente per vinto. E dire che di critiche ne aveva ricevute: non era passato nemmeno un anno da quando si era sentito attribuire parte di responsabilità nell’esito delle trattative con i creditori – a detta di molti, fu proprio la sua brusca strategia negoziale a causarne un ulteriore irrigidimento. Certo è che lui stesso non aveva fatto nulla per smentire l’immagine di economista radicale e iconoclasta che i media gli stavano cucendo addosso, avallata dalle foto con cui lo vedevamo caracollare da una parte all’altra dell’Europa a bordo della sua moto, in cerca, in realtà, di un compromesso, un’alternativa al regime di austerity che i creditori volevano imporre al suo paese. Giacche di pelle, camicie colorate e l’attico ad Atene insieme al santuario nell’isola di Egina – invero di proprietà della moglie – popolavano le pagine delle riviste patinate. Facile accusarlo di vanità ed egocentrismo.«Tutte le volte che hanno cercato di dipingermi come un ministro delle Finanze narciso e recalcitrante, sapete cosa stavano facendo? Stavano cercando un modo per evitare una discussione seria sulle banche, sul debito, sull’austerità e sulla povertà», dichiarava difendendosi in un’intervista a “Il Post”. Un leader a cui la pubblicità certamente non dispiace, poiché si ritiene in grado di gestirla perfettamente, grazie a un pensiero e un’azione politica che rimangono sempre al primo posto nei suoi obiettivi.E non è un caso che a raccontare una personalità del genere sia proprio un regista come Costas Gravas. Nato a Iraia, un piccolo comune nella periferia del Peloponneso, il regista greco naturalizzato francese si è sempre posto alla critica come regista profondamente impegnato. Ha narrato le vicende della Seconda Guerra Mondiale in Francia con “il 13° Uomo” e poi anche del regime di dittatura militare instauratosi in Grecia negli anni 60 in “Z – L’orgia del Potere”, per poi raccontare i metodi repressivi della dittatura filosovietica in Cecoslovacchia ai tempi della Guerra Fredda in “La Confessione”, e approdare, infine, oltreoceano, raccontando le vicende del Sudamerica all’indomani del colpo di stato di Pinochet.Oggi è della Grecia che torna a parlare, in una vicenda attuale quanto coinvolgente che non si è certo conclusa con il compromesso con la Troika. Le riprese sono iniziate a metà Aprile, dopo un lungo casting che porterà Valeria Golino sotto ai riflettori nei panni della moglie di Varoufakis – il fatto di avere una madre greca le sarà certamente d’aiuto nel calarsi nella parte – e Christos Loulis nei panni dello stesso ex-ministro.Di più non ci è dato sapere, ma, date le premesse, ne vedremo sicuramente delle belle.