SI PUO’ ESSERE EBREI E STARE CON SALVINI?

SI PUO’ ESSERE EBREI E STARE CON SALVINI?

Si può celebrare il 25 aprile e stare con Salvini?Noi, non è possibile.Si può celebrare il 25 aprile ed attaccare gli ebrei?No, non è possibile.Perché sollevo questo problema? Perché riguarda alcune scelte che vanno denunciate. Riguardano un mondo di presunta sinistra fatto di Anpi, centri sociali e quant’altro, così come riguardano una parte del mondo ebraico, la destra ebraica..La strumentalizzazione sembra far da cornice ideale per queste opposizioni che stanno avvelenando il 25 aprile.. Salvini con la sua teoria della festa dei comunisti e col suo rifiuto di partecipare al 25 aprile, è un personaggio squallido che non dovrebbe essere un ministro della Repubblica. Gli ebrei che lo trattano in guanti bianchi non se ne rendono conto?Ci sono ebrei che stanno con Salvini?Sì, intanto ci sono ebrei che si presentano alla prossima tornata elettorale con la Lega e difendono questa penosa scelta con argomenti fasulli.Pazienza, non è questo alla fin fine il problema vero..Il fatto è che ce ne sono poi che più sottilmente, senza esporsi più di tanto ed avendo avuto in passato posizioni di autorevolezza, scrivono che nella Lega ci sono amici “sinceri”.E in cosa consisterebbe questa amicizia sincera? Credo nel comodo schierarsi con Israele, magari dicendo il giorno dopo che il fascismo aveva aspetti “buoni”. Ma aldilà dei riferimenti storici questi signori omaggiati della Lega sono gli stessi che giorno dopo giorno ci offrono scene disgustose di razzismo, xenofobia, intolleranza. Come si fa ad avere amicizia coin costoro?Ognuno si sceglie le amicizie che desidera. Però ci vuole stomaco.Quando Salvini – quello dei porti chiusi – è stato accolto a braccia aperte in Israele non solo da Netanyahu ma anche da un folto gruppo di italiani d’Israele si è toccato davvero un punto assai basso e penoso. Pendere dalle labbra di questo signore che si proclama grande amico di Israele è davvero da perfetti gonzi.A tanto porta la reazione allergica nei confronti di tutto ciò che è sinistra?Evidentemente sì.Naturalmente chi assume simili posizioni avrà un’estrema difficoltà a misurarsi con quello che viene offerto dalla sinistra.Veniamo al nodo: l’Anpi porta la gravissima responsabilità di aver dato spazio a chi fa della lotta palestinese la propria bandiera usando questa posizione come un momento di divisione evidente.Come fa l’Anpi a non conoscere le posizioni di Hamas che proclama, fin dal suo statuto, l’eliminazione di Israele? Ma ancor prima coin quale diritto si introduce tutto ciò nella celebrazione della lotta di liberazione in Italia?Questa ospitalità ai filopalestinesi ha portato a scegliere come ovvio bersaglio fisico la presenza di chi con il vessillo della Brigata Ebraica voleva ricordare il contributo vero dato da un grande numero di ebrei della Palestina venuti allora in Italia a combattere contro i nazifascisti lasciando sul campo morti, sepolti in vari cimiteri dell’Emilia. Ne sono nate negli anni passati orride contestazioni..I filopalestinesi che tanto hanno inveito contro la bandiera biancoazzurra della Brigata Ebraica non dovrebbero dimenticare che una parte della Palestina si schierò allora col Gran Muftì di Gerusalemme e con squallidi effettivi militari (Waffen Ss) dalla parte di Hitler.Chi dal fronte opposto però sosteneva la Brigata Ebraica ha usato quella storia per imporre un’idea di Israele che è altrettanto divisiva, in favore dei governi di Israele che non hanno brillato certo come insegna l’era Netanyahu per democrazia e pacifismo.Il risultato ignobile è stato tra l’altro quello di oscurare poi anche l’altissimo contributo che gli ebrei italiani – duemila ebrei italiani – hanno dato alla Resistenza italiana.Come si fa a non ricordare il sacrificio di uomini come Eugenio Colorni o Eugenio Curiel, come oscurare le otto medaglie d’oro a partigiani ebrei italiani, come si fa a non onorare il contributo degli ebrei nei Cln e nelle principali formazioni combattenti contro il nazifascismo?L’Ucei oggi ha finalmente ricordate anche tutto ciò, facendolo precedere alla questione della Brigata Ebraica. Il 25 aprile aprile non sia divisivo. Bene. ma intanto lo è perché gli appuntamenti, almeno in alcune situazioni come Roma, sono separati.Viene da sorridere alla compagnia di giro che si va formando in alcune di queste situazioni. In una delle scadenze si vede impegnato un personaggio come Antonio Tajani fresco reduce da affermazioni grossolane sul fascismo “buono”. Sbavature? Mica tanto…Dall’altra le bandiere palestinesi, pur riguardando un popolo che ha il suo diritto a uscire dalla penosa situazione in cui si trova a vivere, sotto il tallone di forze contrapposte come Hamas e il Likud, sono un vero nonsense in questa giornata che come ha detto giustamente il Presidente Mattarella dovrebbe ricordare a tutti che non si può e non si deve tornare indietro.Ognuno faccia le sue scelte. La più corretta è quella di onorare chi si è davvero battuto per liberare l’Italia dalla barbarie.