UN FORTE ABBRACCIO A QUELLI DELLA PECORA ELETTRICA

Siamo arrivati al punto che il Presidente di una Repubblica deve lanciare frecciatine ad un suo Ministro per ricordare di restare umani, civili e liberi.Siamo arrivati al punto che se ti dichiari antifascista e promuovi la cultura, da sempre terrore delle dittature, vieni letteralmente distrutto (ma mai lasciato solo).Siamo arrivati al punto che qualche imbecille è riuscito a profanare la memoria di un partigiano, Carlo Ciocca, nonostante abbia combattuto anche per la libertà dei suoi stessi profanatori.Siamo arrivati a tanti punti che mai però saranno capolinea, perché la Resistenza continua e più voi ci picchierete forte più noi vi abbracceremo piano. (Un abbraccio stretto, invece, a “La pecora elettrica” di Roma)