IL SALONE DEL LIBRO E LA NON-COLLABORAZIONE
Capitini diceva che bisognava essere per la “nonviolenza” la “nonmenzogna” e la “noncollaborazione”, per marcare il valore di queste affermazioni le scriveva tutte attaccate. Ora io penso che aver accettato al Salone del libro la partecipazione della casa editrice ispiratrice ed ispirata da Casa Pound sia legittimo. Trovo però che sia una menzogna farla apparire una casa editrice come tutte le altre (i distinguo degli organizzatori e le precisazioni sono venuti tutti dopo le proteste e le defezioni). Mi pare, quindi, che gli autori e le case editrici che per protesta contro questa scelta e modo di approcciarsi a quella casa editrice hanno deciso di non essere presenti al Salone del libro abbiano, probabilmente non volendolo, seguito la strada nonviolenta della non collaborazione. Strada difficile da percorrere, per gran parte della sua vita ha fatto sentire Capitini un uomo solo.
