URGE IMPARARE A DISTINGUERE LE IDEE DALL’ODIO
“Ti stupro, troia!” gridato a una mamma terrorizzata assieme alla figlia piccola.Che fa il paio con “Vi tagliamo la gola!” urlato a Torre Maura a dei ragazzini, oppure con il “Li vogliamo vedere bruciati, impiccati!” che proviene dalla folla a Casal Bruciato. Ma questa rabbia non deriva da qualcosa che hanno fatto quelle persone, per la gente del posto sono dei perfetti sconosciuti.La colpa di quella donna e di sua figlia, la colpa di quei ragazzini, è solo quella di essere di etnia rom. Ci sono i neofascisti che cavalcano la protesta, poi arriva Fratelli D’Italia, il partito di Giorgia Meloni, con uno striscione contro l’assegnazione delle case popolari ai rom.I rom non devono stare nei campi ma neanche nelle case, devono sparire e basta, secondo loro.Non si sa dove ne come, l’importante è che spariscano.Magari “bruciati e impiccati”, come suggeriva qualcuno. Poi Fratelli d’Italia e Casapound litigano tra loro, con i fascisti del terzo millennio che accusano il partito della Meloni di volersi intestare il “merito” della protesta. Così, come tante iene sul cadavere di una famiglia innocente. Ma in mezzo ai neofascisti ci sono anche degli abitanti del luogo, un signore sulla sessantina dice che “non ce li vogliono”, che “se ne devono andare”.Perché sono nati rom, appunto, mica per altro.Ed è lui che mi fa più paura.Perché i neofascisti sono neofascisti, ma Casal Bruciato è sempre stato un quartiere di sinistra.Un quartiere popolare, dove il razzismo non era mai entrato. Adesso si vive così, a due passi da casa mia.Una famiglia di persone incolpevoli terrorizzata e barricata in casa, con una folla di energumeni che gli grida contro “Tanto prima o poi dovete uscire!”.Perché, come dicono i leader della protesta “L’obiettivo è rendergli la vita impossibile”. E adesso, per favore, venitemi di nuovo a spiegare quella storia che “bisogna lasciar esprimere a tutti le proprie idee”, che non è con i divieti che si può combattere il fascismo, che sono quattro gatti, che non c’è nessuna emergenza democratica. Andatelo a spiegare a Imed, che è scappato dalla guerra in Bosnia, andatelo a spiegare ai suoi figli (tutti nati qui), che quelli che li terrorizzano minacciando di stuprare la loro mamma stanno solo “esprimendo la loro idea”. Tutto questo con uno Stato che, ad oggi, è complice. Quanto ci vorrà, ancora prima che si riesca a capire la situazione?Quanto dobbiamo aspettare?Ancora un anno? Due? Dieci?Quand’è che impareremo a distinguere le “idee” dall’odio? Quand’è che i figli di Imed potranno uscire di casa? EDIT: ad un ascolto più attento, in effetti sembrerebbe che l’energumeno in questione dica “Puttana, puttana, FAI SCHIFO, troia!” (Non “Te stupro, troia!”).La sostanza del post non cambia di una virgola, ovviamente.
