LLLIBBERALI PARTE DUE. TOCCANDO FERRO ALL’ALBA DI VENERDI 17

LLLIBBERALI PARTE DUE. TOCCANDO FERRO ALL’ALBA DI VENERDI 17

Lo avranno certamente già letto, questo articolo, i miei compagni e amici rrradicali-lllibberali.Immagino le loro elucubrazioni. Beh Sofri è bravo, è colto, scrive bene. Ma non è liberale cribbio. Anzi, in origine, anzi forse ancora, fu comunista . E poi certo, uno con quel passato… non ha lo stesso nostro concetto di Stato di Diritto, di legalità, di disobbedienza civile, di nonviolenza. E giù pipponi infiniti, come solo i radicali sanno fare. Però mi va, oggi, venerdì 17, che comincio già dal primissimissimo mattino a grattarmi i coglioni, toccare ferro e nascondere ovunque corni rossi perché da bravo illiberale – secondo voi – so’ pure scaramantico oltre che ex comunistah mezzo marxista e perfino contro lo sgombero di CasaPound (sarò pure pericolosamente fascio, sotto sotto?… gli estremi si toccano no? ), di sbattervelo in faccia, il ragionamento di Adriano. Siete probabilmente gli stessi che si, tutti ammiratori di Bordin ora che è morto, ma quando c’era e diceva “liberale no grazie”, e un po’ gigioneggiava sul suo passato troskista (si lo scrivo così, non è corretto non è elegante e stigrancazzi), quando Bordin di certe litanie liberalone faceva capire che boh insomma forse vabbè (era un modo elegante de mannavve a fare in culo, amici lllibberali), un po’ storcevate il naso, ma senza farlo capire troppo. Anni fa, mi pare fosse il 2011, avendo cominciato ad avere per lavoro grane un po’ rognose, chiesi a Marcone di ricevermi in privato. Avevo bisogno di consiglio, gli dissi. Gli raccontai che stavo male, molto male, molto a disagio, nei panni del radicale che aveva rogne di un certo tipo. Mi stette a sentire, una decina di minuti. A un certo punto, nella stanzetta in fondo agli uffici di Torre Argentina, piena de carte e co la puzza di sigaro che resterà concallata nei muri per i prossimi secoli, mi guardò con un sorriso, tra ironico e paterno, e disse: “A Federi’, ma che cazzo stai a di’. Prudenza, la prima virtù radicale è la prudenza. La legalità va bene, certo, ma tu lavori, e la legalità la infrangono sul serio quelli che ti giudicano, non tu. Se per lavora’ e mantenere i tuoi figli – che ogni tanto vedeva girare con me in quei corridoi, e come era bello quando je sorrideva e je diceva “ma come fai a sopportare ‘sto gran rompipalle de tu padre?” – ti trovi a fare cose che forse non faresti, nel migliore dei mondi possibili, vuol dire che non sei del tutto scemo. E poi oh, pubblichi Bolognetti, le robe sulla pena di morte, sul 41 bis… quello è il tuo vero dovere. Se qualche giudice dovesse mai condannarti – e vedrai che non accadrà, non c’hai la faccia giusta – tu dije che hai parlato con me, che t’ho già assolto io. Mò vai a fare in culo, pensa alle cose serie, cioè ai libri radicali, nel caso tuo”. E dicendolo, sorridendo tra l’ironico e il paterno, fece il gesto del prete che dopo la confessione ti dà l’assoluzione. Compagni lllibberali, ogni tanto, ma solo ogni tanto, pensatece pure voi, alle cose serie.Buon Sofri. Pure se è de quattro giorni fa, leggetelo. Magari capite qualcosa, un giorno.