NELLE LANGHE, LEGA AL 42 PER CENTO
Al paese di millecinquecento anime nelle Langhe, dove sono cresciuto, la Lega ha il 41,8%.Sorprendente? Ma no, è la vecchia Dc, più PLI (che arrivava in doppia cifra, nei ’70 e ’80), è Forza Italia (che ha sempre avuto più della Lega, 34% e 17%), è un paese di persone che parlano il dialetto, che hanno un’attività, che si svegliano il mattino per lavorare foss’anche ramazzare avanti e indietro il cortile, che fanno il turno in fabbrica e poi nell’orto, o nel campo, o a aiutare il cognato al tornio, persone che mandavano il figlio all’università a Torino, o a Pavia, e poi con la laurea speriamo che.C’era qualche comunista, al bar, ma veniva scherzato, alla terza birra ci si prendeva tutti per il culo, l’operaio comunista di solito meridionale e i krumiri in dialetto, gli imbianchini, l’idraulico, tutti assieme allo stadio e rientro a puttane, nelle campagne di Genola hanno aperto un nuovo night.Dunque che c’entrano Tor Bella Monaca, o Barriera di Milano, queste periferie che-votano-Lega, con il mio paese nelle verdi Langhe dai giardini curati e dalle villette fresco imbiancate?Niente.Poco.Sembra che nessuno legga libri, ricerche, nessuno ragioni su quanto siano diversi i mondi rispetto a prima – condizione temporale – oltreché per geografia – condizione antropologica.Prima, cambiava il voto a seconda di quanto cambiava la composizione del ceto: meno operai, più operai, meno imprenditori, più imprenditori, più cattolici, meno cattolici, più circoli, meno circoli. Siccome la composizione cambiava tutto sommato poco nel corso del tempo, il voto neppure cambiava molto.Ora il voto è sì volatile – fino a quando? – ma trasversale, attraversa le classi sociali come le conoscevamo e aggrega più che altro per aspettative e delusioni: perché al mio paese, dove il reddito medio è sempre stato tra i tre più alti del Piemonte, cioè tra i più alti d’Italia, votano come a Ostia, periferia di Roma tanto diversa?“Il Pd deve ripartire dalle periferie” è una frase bella, che però va specificata: quali periferie? Culturali? Economiche? Che parlano di una delusione per il passato o per il futuro? Che toccano quali sentimenti, quali battaglie per il lavoro, quali culturali?Chi è il vero ultimo, oggi?Chi è il vero primo, oggi?Ha senso ragionare di primi e ultimi?Se mettessero nella stessa stanza dieci voti che la Lega ha preso a Falchera con dieci che ha preso a La Morra non saprebbero che dirsi. Eppure si aspettano entrambi da Salvini qualche cosa, anche se non la medesima: che cosa?
