IL PARTITO DEMOCRATICO VUOLE CREARE UNA COALIZIONE DI FORZE PROGRESSISTE
La rinascita del Partito democratico è un segnale importante che arriva dalle elezioni europee.Nicola Zingarettisceglie di ricostruire un partito con uno stile moderato, puntando su tre argomenti basilari: investimenti, scuola, lavoro. Le consultazioni elettorali mostrano la mobilità degli elettori quando non vedono risposte adeguate ai problemi di una popolazione troppo dimenticata dalla politica. Il Partito democratico deve intercettare le esigenze dei cittadini se vuole recuperare il consenso del suo popolo. La situazione sociale e politica è ormai chiara; se si vogliono adottare provvedimenti a beneficio dell’Italia serve soltanto la volontà di pensare alle esigenze degli italiani. Marco Dolfi, Responsabile comunicazione PD Roma2, illustra le strategie politiche del Partito democratico guidato da Nicola Zingaretti. Il PD come intende promuovere la sua rinascita? ‘Con il nuovo corso inaugurato dall’elezione a segretario di Nicola Zingaretti, il PD si propone come unica vera alternativa ai populisti (Lega e M5S) e alle loro irresponsabili ricette economiche e sociali. Se da un lato la Lega riesce a guadagnare consensi sulla paura, dall’altro i grillini hanno dimezzato la percentuale conquistata un anno fa. Compito del PD è quello di intercettare gli scontenti, elaborando politiche di redistribuzione, di giustizia sociale e di sostegno ai ceti in difficoltà’. Il panorama politico è complesso. Quale alternativa proporre al centro destra? ‘Il centro destra, spostato sempre più a destra, con le onde nere di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini preponderanti sui moderati di Forza Italia, mette a rischio molte delle conquiste in tema di diritti civili che i governi del Pd hanno saputo garantire. Dal DDL Pillon alla battaglia del Ministro Lorenzo Fontana contro l’aborto, la linea indicata dai sovranisti di destra è ben chiara. Il Pd si ergerà esattamente al loro opposto: una forza socialdemocratica moderna, riformista e progressista, europeista e garantista, che si opponga ai conservatori reazionari e nazionalisti della destra di Giorgia Meloni e Matteo Salvini’. Il PD può pensare di allearsi al Movimento Cinque Stelle oppure vuole competere da solo? ‘Ad oggi, nello statuto del Partito Democratico, è vivo e forte il richiamo alla vocazione maggioritaria. Ovviamente il tutto deve essere contestualizzato. È francamente impensabile riuscire ad ottenere il 45% con l’attuale legge elettorale. Ma chiariamo subito un punto. Il segretario Nicola Zingaretti ha definito il M5S un partito di trasformisti. Allearsi con loro vorrebbe dire un’abiura dei principi che la nostra comunità condivide. Il progetto è creare una coalizione di forze progressiste, riformiste e di sinistra, da +Europa ai Verdi, che possa contrastare la destra e svuotare ulteriormente il bacino elettorale dei grillini. È necessaria una particolare attenzione all’ambiente, al lavoro e alla scuola. Se pensiamo che alle ultime europee la lista del Pd, di Emma Bonino, dei Verdi e della sinistra hanno conquistato, sommati l’un l’altro, il 31% dei voti, la rincorsa alla Lega non sembra così utopistica’.
