SARRI E LA RIVINCITA DEGLI ALLENATORI VENUTI DALLA ZOLLA

SARRI E LA RIVINCITA DEGLI ALLENATORI VENUTI DALLA ZOLLA

Maurizio Sarriconquista l’Europa League, da fuoriclasse della panchina:4-1 all’Arsenal. È il trionfo del “sarrismo”: velocità, gioco offensivo e tanta determinazione. Per l’occasione, si è presentato in giacca e cravatta in sala stampa. Lì soltanto. Un momento di eleganza, subito finito. Questo allenatore non rinuncerà mai al suo “essere” per un qualsiasi “apparire”: proviene dalle zolle dure dei campi di provincia, di calcio masticato tra uno “studio matto e disperatissimo” e tanta pratica. Giorni e giorni di appunti e tecnica, tattica e fantasia; tuta e sigaretta, come i mister archetipi del passato, quelli magistralmente narrati dal “bracconieri di storie” Osvaldo Soriano. Ha saputo portare nel Napoli un rinnovato entusiasmo, lottando con tenacia contro l’armata juventina. Un football che rievocava Omar e Dieguito, i fasti caldi e colorati di un passato avvolto dall’epica. In Inghilterra ha difeso, spesso contro tutti e tutto, le sue idee: mugugnando, detestando le ore sprecate in inutili parole, arrivando, infine, alla verità inconfutabile dei fatti, al Chelsea in paradiso. Verrà alla Juve? In tanti oralo vogliono. Per una “nuova rivoluzione”. Il mister di periferia, adesso, è visto con stima e simpatia. Potere della vittoria e di non aver mai ceduto alle pretese del Sistema. Il “sarrismo” è filosofia viva. Non più un salto nel buio.