PAGINE NERE DELLA NOSTRA BUROCRAZIA E INASCOLTATI RICORSI

Ancora una pagina nera per la nostra burocrazia, super pagata e super inefficiente. La commissione esaminatrice del concorso interno per 1400 posti da vice-ispettore di Polizia, costituita da fior di prefetti e di viceprefetti, ha promosso candidati che hanno scritto “l’estrema orazio”, “l’ascriminante”, “l’ho esegue”, “l’ho allatta”, “dell’soggetto”. Questo per dire solo degli strafalcioni grammaticali. Un agente laureato in legge, Matteo Fiorio, la cui testimonianza è stata raccolta dal “Fatto Quotidiano”, dopo 15 anni di servizio, ha preferito lasciarlo e indossare la toga, dopo essere stato bocciato, “mentre colleghi che non sanno scrivere in italiano e ignorano l’abc del diritto sono passati”. Lo stesso capo della Polizia Franco Gabrielli ha osservato che questo concorso “è nato male e finito peggio”, e aveva convocato una commissione riesaminatrice che ha riammesso il 66 per cento di quanti avevano fatto ricorso. Ma la precedente commissione esaminatrice, guidata dal vicecapo della Polizia, si è rifiutata di apportare modifiche alla graduatoria, e il 12 giugno scorso sono stati pubblicati i nomi dei vincitori. Non si conoscono i costi della Commissione, ma di una cosa siate certi: indennità a parte, tutti i componenti avranno ottenuto dall’amministrazione di riferimento, il ministero dell’Interno, il loro bravo premio di risultato. Nell’alta burocrazia non paga mai nessuno e mai nessuno è responsabile.