IN VIAGGIO PER EQUITALIA CON DOVEROSE DEVIAZIONI
Dovevo andare daEquitaliastamani per una cartella da seicento euro da rateizzare. Avevo il magone quindi, Entrare in quell’ufficio mi distrugge. Avevo la delega scritta di mia moglie per trattare e chiedere anche dei suoi dati. Da dove risiedo io per andare ad Arezzo di solito si prende l’autostrada, ma io non l’ho fatto. Ho preferito la strada normale più lunga e più tortuosa, ma molto più bella e affascinante. Un tempo avevo la mia casa su quella strada, la mia ultima casa di cui sono stato proprietario. Avevo allora un negozio di antiquariato al Borro e quella strada la percorrevo ogni giorno, anche per andare a prendere le sigarette.E’ la“7 ponti”oppure come è il suo nome originario è la“Cassia Vetus”, si laCassia Antica. Una delle strade romane più importanti, ma addirittura era stata una strada etrusca. La strada che da Roma portava a Firenze percorrendo l’Arno sulla Riva destra, toccando pievi romaniche innumerevoli da Arezzo a Firenze, anzi a Fiesole . Un giorno vi parlerò di queste Pievi, di queste Abazie che si incrociano percorrendola e dei suoi ponti che non sono sette, ma sette volte sette. Ho preso quella strada per andare ad Arezzo, volevo rilassarmi al massimo prima di quell’appuntamento da paura. Ma anche nel peggio cerco di trovare qualcosa di buono ed il mio buono stamani era percorrere quella strada. Quando ho incrociato la mia casa dal portico e dalle stanze colorate ho sentito un pugno allo stomaco e un groppo alla gola, ma l’ho salutata lo stesso con calore. Il magone sembrava attenuarsi, a Castiglion Fibocchi un paesetto medievale bellissimo ho pensato a Villa Wanda e a Licio Gelli ed è aumentato ancora di colpo. Poi sono passato davanti al campo di uno scultore contadino che conosco bene, aveva fatto una mostra a cielo aperto, una specie di museo sotto le stelle. Mi sono subito sentito bene. Non avevo la fotocamera, ma il mio cellulare fa delle ottime foto. Le avrei fatte al ritorno. Ora ero in ritardo. Vi parlerò dopo di questo scultore.La rateizzazione si poteva fare ma non era di seicento ma di oltra 1800 euro. Senza contare che ne abbiamo una in corso di circa seimila. Ho preso la domanda per far firmare a mia moglie.– Può guardare anche lamia situazione – ho detto all’impiegata. Sapevo che era tantissimo, ma non immaginavo così tanto.– Deve pagare oltre 50.000 eruro. –Si è vero io non ho più niente intestato, non ho macchina ne casa e non possono farmi nulla. Non ho proprio nulla da perdere nemmeno un terzo della pensione, perché mi arriva solo ad ottobre, ma avere quel debito sulle spalle non mi fa star bene.– Mi stampi le cartelle – le ho detto– Si ma mi deve firmare la richiesta anche se non c’è da pagare-Ho firmato e lei mi ha consegnato un risma alta come un vocabolario. Ora dovevo cambiare proprio umore. Mi sono fermato dallo scultore del museo a cielo aperto. Vi ho detto che lo conoscevo. Si chiamaCarlo Cerofolini, uno sculture autodidatta, un grande scultore. Lo conosco perché nel 97 lo invitai ad una mostra di cui il mio comune mi aveva affidato l’organizzazione e la direzione.Partecipò con una scultura in legno di Papa Roncalli, bello, pieno e pacioccone come era Giovanni XXIII.Poi ho perso i suoi contatti, con lui e le sue opere. Fino a stamani quando ho visto quello spettacolo. Al ritorno che avevo il cuore in pozzanghere di fango mi sono fermato. Ho visto Elfi e Gnomi spuntare improvvisamente dalla pietra e dal legno, ho visto fate e sirene. Ho visto volti di contadini e di papi che emergevano dalla materia, ho visto Cristi addolorati e sorridenti. Ho visto lo spirito che scappava prepotentemente dalla materia. Non ho pensato più ad Equitalia, mi sono entrati dentro sole e nuvole, venti ed erbe.Sono ripartito più leggero e quando stavo transitando sul ponte di Leonardo, ho bruscamente sterzato a sinistra verso il greto dell’Arno, ancora giovane.A ponte Buriano c’è il ponte di Leonardo, quello raffigurato alle spalle della Gioconda. Non sono andato sul sentiero a sinistra, era invaso dalle acque. Sono andato a destra e ho visto un’altra visuale che conoscevo, ma non ricordavo.Chi guarda la Gioconda vede il ponte da valle, io stamani l’ho visto da monte e l’ho fatto vedere a voi. Mi sono placato del tutto da quella visione. Equitalia era un lontano ricordo. Raetizzerò il dovuto di mia moglie e per quanto riguarda i miei cinquantamila euro credo che si possa fare lo sdebitamento. Non ho beni materiali né immateriali, non lavoro e non ho pensione, non ho nulla e credo che possa farlo. Ho un’amica commercialista eccezionale che mi aiuterà in questo compito.Sono tornato a casa sereno. Tranquillo. Quieto e ho portato anche le foto che vedete, per voi.
