UN’ALTRA LEGGE ELETTORALE INCOSTITUZIONALE, DA DODICI ANNI DEMOCRAZIA SEQUESTRATA

UN’ALTRA LEGGE ELETTORALE INCOSTITUZIONALE, DA DODICI ANNI DEMOCRAZIA SEQUESTRATA

Il cosiddetto“Rosatellum-bis” è un’altra legge incostituzionale, come tutte le leggi elettorali dal 2006 quando per la prima volta si votò con il cosiddetto“Porcellum“, imposto al Parlamento dall’allora maggioranza di centrodestra nel 2005.In Italia la democrazia – diritto intangibile di una comunità di sessanta milioni di cittadini – da dodici anni è tenuta sotto sequestro da un manipolo di “fuorilegge”: sì “fuorilegge”, i peggiori e più pericolosi tra tutti i “fuorilegge”, perché “fuori” non da una legge qualsiasi, ma dalla legge suprema dello Stato, la Costituzione.E ciò non secondo un’opinione ma sulla base del dettato di sentenze della Corte Costituzionale.E’, invece, per il momento solo un’opinione, da noi fortemente condivisa, che anche questa legge sia incostituzionale per svariati motivi il più grave dei quali è il seguente: impedisce al cittadino-elettore di compiere una scelta libera, chiara e consapevole, in quanto lo costringe, con il voto espresso al candidato in un collegio uninominale, a determinare alla cieca l’elezione di altri candidati anche di varie altre liste, nell’ordine in cui sono da esse imposti e senza alcuna possibilità di scelta, nel collegio plurinominale che lo ingloba.La libertà di voto è limitata, condizionata, coartata, soggetta ad un vero e proprio ricatto.Per non dire che tutti gli eletti nei collegi plurinominali, i due terzi del totale, sono di fatto nominati dai partiti perché tra di essi l’elettore non può compiere alcuna scelta.Ed anche il restante terzo di eletti nei collegi uninominali è sfregiato dalla tara pesante del voto bloccato nelle liste, essendo condizionato dalla camicia di forza del voto “congiunto”: prendi il pacchetto unico di nominati nelle liste collegate, se vuoi votare il candidato che vorresti scegliere nel collegio. O così o niente!Sarà quindi un Parlamento totalmente di nominati.I cittadini cui sta a cuore la democrazia – unico strumento per cambiare il corso delle cose e trovare una giusta via – avranno una sola possibilità: non votare per nessuno dei partiti, gruppi e singoli parlamentari che hanno approvato questa nuova legge elettorale.E’ lo stesso appello lanciato a dicembre 2005, dopo l’approvazione del “Porcellum“.Un appello caduto nel vuoto nell’indifferenza generale. La portata devastante di quella legge fu colta dalla maggioranza dei cittadini solo all’emergere della crisi economica alcuni anni dopo. Ma un cittadino che abbia il diritto di pretendere tutti i propri diritti deve possedere lucida coscienza critica sempre, anche quando, a torto o a ragione, creda di non star male.La differenza tra ora ed allora è che quegli assassini di democrazia (allora il centrodestra berlusconiano) non solo non sono stati ridotti all’impotenza come con l’arma del voto i cittadini avrebbero potuto fare, ma hanno trovato nuovi alleati ed oggi, avendo reclutato quella che allora era la loro opposizione ed occupando un campo più vasto, sono tornati ad essere i “padroni” dell’Italia che tengono in ostaggio la democrazia.Oggi, come dodici anni fa, c’è una possibilità, una sola: ripartire dalla drammatica emergenza democratica, revocando ogni fiducia e delega di rappresentanza a tutti coloro che, oggettivamente, con il voto su questa nuova legge elettorale, ne sono responsabili, mettere in campo un grande protagonismo collettivo dal basso che indirizzi il consenso verso quelle aree politiche seriamente e coerentemente disponibili a  rivitalizzare il circuito della democrazia nel paese e, da questa condizione, ripartire per dar vita ad una maggioranza e ad un governo totalmente nuovi capaci di perseguire un radicale cambiamento delle politiche degli ultimi decenni, puntando su giustizia sociale; ripristino della dignità e del valore del lavoro; totale trasparenza del potere (politico, istituzionale, burocratico, economico, finanziario) paletti drastici al liberismo selvaggio e alla “finanziarizzazione” dell’economia; taglio di sprechi, privilegi, rendite di posizione, e insopportabili disuguaglianze per finanziare un massiccio piano di investimenti che punti alla piena occupazione soprattutto giovanile e alla cura dell’immenso patrimonio pubblico di territorio, ambiente, paesaggio, beni culturali, istruzione, formazione, innovazione, ricerca. La legge elettorale non è materia per tecnici, ma è l’aria con cui una democrazia vive e respira. Un’aria inquinata, anzi totalmente avvelenata come quella che da dodici anni i cittadini liberi e onesti sono costretti a respirare, non potrebbe mai consentire al corpo civile della nazione di vivere in salute. Se non si guarisce da questo male, nessun farmaco o terapia potranno salvarci.