“CI METTO LA FACCIA”.QUANDO L’APPARENZA PRENDE IL POSTO DELLA SOSTANZA

“CI METTO LA FACCIA”.QUANDO L’APPARENZA PRENDE IL POSTO DELLA SOSTANZA

Dev’essere cominciato tutto qualche anno fa, quando i politici hanno scoperto l’espressione “ci metto la faccia”. Ci metto la faccia su questo, ci metto la faccia su quello. Che poi, in generale, lasciavano così intendere che non ci avevano messo la testa ma solo la faccia, appunto, cioè l’apparenza e non la sostanza. Da lì si è arrivati alla piaga attuale: quasi tutti i politici, qualsiasi stronzata vogliano dire su Facebook ritengono doveroso accompagnarla dalla loro faccia, da un loro selfie, da una loro espressione del volto. Chi la sceglie sexy, chi concentrata, chi irridente. O altro ancora. L’importante è metterci la faccia. Personalmente però, ogni volta, e in modo assai bipartisan, ho la reazione di Vittorio Gasmann in un vecchio film di Dino Risi, quando gli presentano un tizio a un ricevimento e lui dice: “Ma che bella faccia da cazzo! Non ne ho mai viste così! Bravo, complimenti!”.