IMMIGRAZIONE, IL GRANDE IMBROGLIO
Si riempiono la bocca in ogni talk show, in ogni dichiarazione pubblica: sull’immigrazione “l’Europa non fa nulla, l’Europa è assente”. Ma di cosa vanno cianciando? È diventato tutto davvero insopportabile. La chiamata in causa è generica: l’Europa! Bruxelles! Così, senza specificare. Il capro espiatorio è bello e pronto. Facile, facile. E nessuno glielo fa notare, a cominciare da tantissimi colleghi giornalisti. I cialtroni, anche al governo, non specificano. Se lo facessero, il loro castello di menzogne crollerebbe immediatamente. Non dicono, ad arte, che la politica d’immigrazione europea non è nei poteri “comunitari”. E dunque non è dell’Europa, così come dicono con la bava alla bocca.Secondo il Trattato (ultimo in vigore, quello di Lisbona), la politica d’immigrazione è condivisa tra Unione e Stati membri. Anzi, l’ultima parola spetta ai governi che, in sede di Consiglio dei ministri europeo (vi dovrebbe partecipare. ma non ci va mai, il ministro dell’Interno italiano), decidono a maggioranza qualificata. Sono i governi che hanno il potere e quando il Parlamento europeo va avanti (vedi riforma della Convenzione di Dublino sul paese di prima accoglienza che deve registrare gli arrivi) i governi, come quello italiano, bloccano tutto. Ecco di chi è la prima e vera responsabilità. Sta a carico dei 28 governi che siedono nel Consiglio europeo. E, dunque, anche del governo italiano. Punto. Il resto è roba da mascalzoni, bugiardi, miserabili.
