LA FOTO SEGNALETICA DI CAROLA DIFFUSA IN RETE. LA DERIVA AUTORITARIA

LA FOTO SEGNALETICA DI CAROLA DIFFUSA IN RETE. LA DERIVA AUTORITARIA

Eccola qui.Carola alla foto segnaletica della polizia.Carola trattata come una criminale.Ma soprattutto Carola mostrata come un trofeo.Perché questa foto non dovrebbe esistere.Perché non è consentito riprodurre fotografie di persone in stato di fermo.Perché questa foto può essere stata scattata solo da chi poteva essere lì in quel momento, quindi da un pubblico ufficiale. Che l’ha poi fatta girare fino a dilagare sulla rete.E questo per uno scopo politico preciso: associare Carola, capitano di una nave di salvataggio, esponente di una ONG, alla nozione di “pericolosità” che le foto segnaletiche evocano, fissare il suo essere criminale prima di ogni sentenza, fomentare la propria massa di disumani (come i leghisti che incitavano al suo stupro), dargli carne fresca da azzannare. Se il nostro fosse un paese democratico, la magistratura dovrebbe aprire subito delle indagini e il Ministero degli Interni un’inchiesta interna, perché questa è una clamorosa violazione dei diritti che dovrebbero essere garantiti a qualsiasi prigioniero. Ma non c’è nulla da attendersi da un Governo che aveva già messo in piedi la stessa propaganda all’epoca dell’arresto di Cesare Battisti, il cui volto e corpo furono esibiti senza alcun pudore fin dentro il carcere, fra entusiasmo tripartisan e bava alla bocca di un pubblico aizzato all’odio. La verità è che – anche se ora cianciano di legalità e rispetto delle leggi – i primi a non rispettarle sono loro. La verità è che in questi mesi si sta compiendo una saldatura sociale e politica fra pezzi di forze dell’ordine, agitatori squadristi, settori mediatici, e un partito politico come la Lega. E’ qualcosa che abbiamo già visto nella Turchia di Erdogan e nell’Ungheria di Orban. Gli esiti lì sono sotto gli occhi di tutti: zero libertà, barbarie, tradizionalismo e istupidimento, fame per i lavoratori. Chi alza la testa viene schiacciato. Solo l’opinione pubblica, solo la mobilitazione dei cittadini, solo una presa di parola di associazioni, organizzazioni democratiche, stampa libera, può evitare al nostro paese questa deriva autoritaria.