COSA CI DICE LA CONDANNA IN PRIMO GRADO DI SALA SINDACO DI MILANO
La condanna di Sala (Sindaco PD Milano) in primo grado ci dice alcune cose: – le regole che ci sono, se vogliamo essere un paese serio, vanno rispettate. Non ci sono violazioni di leggi democratiche a fin di bene. Ci sono violazioni di legge. Punto. Che siano più o meno gravi viene riconosciuto nella condanna. Non ci sono per le ONG, per Salvini, per Craxi del finanziamento pubblico, per Carola, per chi l’ha vergognosamente insultata, per Traini. Tre gradi di giudizio, tutti presunti innocenti fino a condanna definitiva. Dire, come fa Sala, “mi si condanna per un vizio di forma in un contratto, che non ha danneggiato né arricchito nessuno” è dire una cosa insensata. Se avesse anche arricchito qualcuno la condanna sarebbe stata ben diversa. E c’è sempre un “fin di bene” che si trova per violare qualsiasi legge, sempre. – le grandi opere, i grandi eventi come Italia 90, EXPO, come (ci sapremo ridire) le prossime Olimpiadi, in Italia sono così. Per cose completamente inutili rispetto alle priorità del paese, si destano moltissimi interessi economici da appalto e politici da vetrina… e a volte non si distinguono benissimo i due. Interessi che fanno da sfondo a guerre a colpi di carte bollate, quando va bene, quando non a colpi di mazzette, le scadenze si rinviano, qualcuno finisce in carcere, e poi alla fine la solita frase, io solito “fin di bene”: “non possiamo fallire”. Non sia mai che il politico perda la vetrina e l’industriale il ricco appalto! E allora si mette tutto d’urgenza di firma tutto “a fin di bene” (l’evento deve avere successo!) e alla fine arrivano la condanne, giustamente. E tirando i conti si scopre che ognuno di questi grandi eventi è costato molto di più del previsto alla collettività, e i risultati, quando non sono in rosso, sono drammaticamente più bassi delle promesse mirabolanti… ma c’è chi ha goduto… Fare finta che non siamo un paese così, è mettere la testa sotto la sabbia. E le urgenze del paese sono tutt’altre. Ma gli appetiti politico industriali preferiscono una vetrina internazionale delle Olimpiadi rispetto alla triste inaugurazione di una linea del treno decente fra Bergamo e Milano o fra Messina e Palermo. Ma i soldi, pochissimi, vanno alle Olimpiadi… – il processo a Sala finirà in prescrizione … altra lezione. Non se ne farà nulla. Mai troppo tardi arriverà la riforma della prescrizione e la sua sospensione dopo l’avvio delle indagini. Mai. Ora due lacrime di coccodrillo, una intervista urlando all’ingiustizia, lui che aveva fatto tutto “a fin di bene”, solidarietà e pacche sulle spalle da amici e salotti buoni… e da domani tutti tranquilli non è successo nulla… prescritto.
