TORINO, I NUOVI GUAI DEL SINDACO APPENDINO

TORINO, I NUOVI GUAI DEL SINDACO APPENDINO

Per il sindaco Appendino un trittico di flop, dal duello sulle Olimpiadi, che si è concluso con la perdita della candidatura torinese per i Giochi invernali del 2026, alla disperata ossessione sul no all’Alta velocità, che le ha creato una sorta di distacco con i suoi cittadini. E ora la disputa con lei favorevole, ma tutta la giunta contraria, sulla prossima edizione torinese del Salone dell’auto. La conduzione della città di Torino a tinte gialle ha innescato una querelle da parte di alcuni consiglieri ambientalisti del M5s contro gli organizzatori, minacciati dagli stessi di sfratto. Per contro gli organizzatori hanno annunciato di voler abbandonare la Torino governata dai 5 Stelle per trasferirsi a Milano. Questa volta però al sindaco non è andata proprio giù. Ammette di essere furibonda e avverte: “Mi riservo qualche giorno di tempo, per le valutazioni politiche del caso”. La prima cittadina pensa per la prima volta di giocare la carta delle dimissioni per far riemergere la sua leadership e tenere a bada i capricci della sua maggioranza e la sequela di scontri dalla Tav alla nuova Ztl, con il neo governatore Alberto Cirio e della sua giunta: “Non intendiamo restare a guardare, assicura Cirio, che con il suo centrodestra punta alle prossime comunali nel 2021” e definisce l’amministrazione a Cinquestelle, una “decrescita infelice di Torino”Lo scontro tra Città a guida 5stelle e Regione di centrodestra sulla nuova ztl di Torino è solo all’inizio. A riaccendere la miccia sono le polemiche su un confronto andato in onda questa mattina su Radio1 tra il sindaco Chiara Appendino e il governatore Alberto Cirio. “Quello che dice Cirio sui dati dell’inquinamento è falso. La maggior parte delle emissioni a Torino arriva dai trasporti mentre quello di cui lui parla sono le emissioni” echeggia l’Appendino, rispondendo al neopresidente che aveva bollato come “ideologico e non basato su studi scientifici” il progetto “Torino centro aperto” che la giunta 5stelle farà partire dal primo gennaio 2020. “Noi faremo pagare le auto che inquinano ma il nostro obiettivo è rendere il centro più vivibile e favorire il commercio” ribadisce il sindaco: “abbiamo una delle città più inquinate d’Europa e le motivazioni dell’intervento sono ambientali e di ridurre il traffico privato, privilegiando la mobilità pubblica e alternativa”. Il presidente Cirio si allinea alle critiche dei commercianti e rilancia la battaglia contro la nuova Ztl: “Nella delibera regionale sul protocollo ambientale diremo che la ztl con ticket d’ingresso a Torino non serve”,assicura il presidente. “Piuttosto, occorrono incentivi per il riscaldamento e la coibentazione dei condomini perché è quella la fonte principale di inquinamento”. Punti contestati con forza da Appendino: “Andremo avanti nel confronto, ma Cirio sbaglia”. Con quest’ultima tegola arriverà la resa dei conti. “Mi riserverò qualche giorno” ha premesso ieri a tarda sera la sindaca… E se non ci sarà un passo indietro, l’Appendino ne trarrà le dovute conseguenze, aprendo formalmente una crisi di maggioranza in Consiglio comunale, dopo aver firmato la lettera di dimissioni.E precisa: “Non voglio che il Salone dell’auto lasci Torino: voterò contro mozione M5S”.È una manifestazione che ha portato 700 mila persone nell’ultima edizione. C’e massima disponibilità rispetto agli organizzatori di fare un piano triennale di comunicazione”.