SI E’ ESAURITA SPINTA PROPULSIVA CATTO-COMUNISTA
Si è esauritala spinta propulsiva: lo si è detto, in ritardo, del Regime comunista sovietico prodotto dalla rivoluzione d’ottobre, della socialidemocrazia post Bad Godesberg, del socialismo post Epinay, e, in tempi più recenti, delcentro-sinistra1996-’98 e 2006-’08, ma non delcatto-comunismo, dell’ibrida alleanza tra le due Chiese che hanno dominato gli anni dal dopoguerra a oggi: quella cattolica e quella comunista. Ora, di fronte al disastro culturale e politico del Partito democratico, germogliato dalla frettolosafusione a freddo,all’indomani del crollo del Muro di Berlino dell’89, accompagnata da rulli di tamburo, tra post comunisti e post democristiani, si preferisce glissare, dirottando l’attenzione sul solitocapro espiatoriodel disastro:Matteo Renzi,come se fosse un estraneo, un marziano venuto dal Nulla. Via, allora, alle divagazioni, alle masturbazioni mentali a iosa in alternativa aldroit d’inventaire,diritto all’inventario, che l’onestà intellettuale e morale richiede: ossia il fallimento culturale e politico di un progetto,l’indefinito e immaginario partito democratico,come evidenziò l’ereticoBruno Trentinin un’intervista all’Unità(8 giugno 2006) in cui sostenevavorrei morire socialista,una parola però aborrita dall’ibrida alleanza. In questo declino culturale e politico, di cui si sono appositamente trascurati i segnali premonitori nell’illusione che quel 40% alle Europee del 2014 fosse reale e non dopato, sono stati rinverditi i vecchi arnesi del mestiere: costruireil nemicodi turno e aprireil fuoco amicoper procedere alla scomposizione dell’atomo, un gioco non più di moda per carpire la buonafede degli elettori. E quale migliore argomento se non rispolverare il mito della Costituzionepiù bella del mondo, lasciando come sempre per strada un piccolo particolare: se è vero che l’impianto istituzionale messo in piedi dall’accordo tripartito – democristiani, comunisti, socialisti – era [è] dotato, come gli art.1 e 3, di principi nobilissimi, manca per il modello scelto, la Repubblica parlamentare, degli strumenti idonei alla loro attuazione. Lo dimostra chiarissimamentel’anomaliatutta italiana, spesso sollevata ma mai risolta: siamo l’unico paese europeo a non aver mai sperimetatol’alternativadi governo tra schieramenti opposti: tra laburisti e conservatori, come in Inghilterra, tra sinistra e destra, come in Germania, ma ha avuto sempre la Democrizia Cristiana come partito inamovibile di centro, che si è servita a seconda delle convenienze dei partiti di sinistra, ora il Psi, ora il Pci, o dei partiti intermedi, Psdi, Pri, Pli. Da qui, forse, bisognerebbe ripartire: da una seria e approfondita analisi delperchèsi è arrivati al disastro culturale e politico di oggi: guardare al successo strepitoso diJeremy Corbynin Inghilterra, diBernie Sandersnegli Usa o diAntonio Costain Portogallo serve solo se coerentemente si avvia un percorso senza rete di ricerca culturale e poi politico che non può non partire dalla chiara separazione da ogni tentazione catto-comunista, per non restarsenza popoloe prigionieri di un fascismo di ritorno con cui i conti purtroppo sono ancora aperti.
