IN FRANCIA LA POLIZIA UCCIDE RAGAZZO DI 24 ANNI. A PROPOSITO DI DECRETO SICUREZZA

IN FRANCIA LA POLIZIA UCCIDE RAGAZZO DI 24 ANNI. A PROPOSITO DI DECRETO SICUREZZA

In Francia la violenza della polizia ammazza un ragazzo di 24 anni – le immagini inedite! Il 20 giugno si tiene ogni anno in Francia la Festa della Musica, che riempie le strade con tante iniziative. Un bel momento di socialità, che coinvolge persone di tutte le età. A Nantes, sulle rive della Loira, si sta svolgendo un concerto di musica elettronica. Vuoi per fiscalità ottusa, vuoi per dare una lezione ai tanti giovani, la polizia, appena passata l’ora concordata di fine del concerto, decide di intervenire in maniera muscolare per sgombrare la banchina. La musica si ferma subito, ma ormai sono partiti gas lacrimogeni, cariche, flashball che hanno già rese cieche diverse persone, manganellate, TASER. Vengono usati anche i cani. L’operazione va avanti per una ventina di minuti. Per sfuggire ai pestaggi e agli arresti (vedi altro video nei commenti), i ragazzi vengono schiacciati verso il fiume. Ben 14 persone finiscono nella Loira. Solo dopo parecchio tempo vengono recuperate dai soccorsi. Dopo quest’attacco, però, non si trova più un ragazzo di 24 anni, Steve Caniço, educatore di bambini. Ormai da un mese Steve è scomparso. Le forze dell’ordine, molto celeri quella notte a sgomberare un innocuo concerto, sono molto più lente nel condurre ricerche. Così parenti e amici iniziano a fare pressione, ricordando che Steve non sa nuotare e che va cercato immediatamente. Purtroppo però i sommozzatori arrivano tardi. Ed è probabile che Steve sia annegato nella Loira e il suo corpo finito chissà dove. La famiglia è distrutta e pretende verità e giustizia. Il Presidente Macron invece giustifica l’operato delle forze dell’ordine, così come il Ministro dell’Interno Castaner, che si dice costernato ma che poi in sostanza da mesi aizza le forze dell’ordine contro manifestanti e giovani. Particolare interessante, proprio il commissariato di Nantes aveva ricevuto il 16 giugno una decorazione del Ministro Castaner come “ricompensa del servizio particolarmente onorevole”, per il mantenimento dell’ordine – ovvero la repressione – durante le manifestazione dei Golet Gialli. Ma il segretario regionale del sindacato di polizia Philippe Boussion aveva già sottolineato, proprio in quei giorni, che c’è “una visione della sicurezza in questo commissario che espone regolarmente i nostri colleghi con le sue decisioni e la sua visione esclusivamente muscolare della sicurezza”. Ovviamente la polizia ha giustificato il suo intervento parlando di “dieci agenti feriti” e di “lancio di oggetti”, che però dai video pubblicati non risulta. A mobilitarsi insieme alla famiglia ci sono gli amici, le associazioni culturali, i Gilet Gialli, le forze di sinistra. Il 3 luglio 89 persone che hanno subito la violenza poliziesca hanno presentato una denuncia collettiva per “messa in pericolo della vita di altri” e per “violenze volontaria”. Sono state raccolte circa 140 testimonianze di persone presenti. In questi giorni i parlamentari della La France insoumise si sono fatti sentire. Certo è che, dopo mesi di violenze in piazza contro i Gilet Gialli, giustificate dal fatto che erano “violenti”, ora le forze dell’ordine francesi sono caricatissime e sentono una certa impunità. Quando il potere politico dà una sostanziale immunità agli atti di uomini armati, il problema non è più solo di chi scende in piazza, ma di chiunque si trovi nella vita ad avere a che fare con l’autorità. Questo è accaduto negli ultimi 15-20 anni anche in Italia, dove le forze dell’ordine si sono fatte le unghie sui manifestanti di Genova e sui cortei di sinistra, sugli ultras, e sono poi finite a pestare gente “normale”, o a uccidere persone durante i fermi, come Cucchi. Questo processo ha subito un ulteriore accelerazione con Salvini Ministro dell’Interno, che si veste da poliziotto e che approva il Decreto Sicurezza, pensato contro i lavoratori che protestano e volto a creare un clima di tensione permanente… Dobbiamo vigilare e opporci, perché di questo passo non si potranno tenere più nemmeno delle tranquillissime feste o bere una birra per strada con gli amici…