GRILLO, RENZI E LE MANOVRE DI PALAZZO
Un anno fa Renzi ha preferito i pop corn ad un accordo col M5S considerando i grillini degli ignoranti fascisti nemici della democrazia. Dal canto loro i pentastellati hanno costruito un impero di consensi sull’odio contro il Pd fino a definirlo – in maniera squallidissima – “il partito di Bibbiano”. Sono praticamente due partiti che se le sono date di sana pianta, da anni, senza nessun limite. E non leggo autocritiche in tal senso. Ora mi venite a dire che per fermare Salvini ci vuole un accordo tra Renzi e Grillo? Ma davvero pensate che gli elettorati sono così smemorati da non ricordarsi la guerra mediatica, politica e social di questi mesi? E, poi, per fare cosa? Per intestarsi una manovra lacrime e sangue – per riparare ai danni del governo gialloverde – e lasciare alla Lega il pallino dell’opposizione? Così tra un anno – perché di più non dura l’inciucio Renzi-Grillo – Salvini non prenderà il 36 ma il 60 per cento. Ad occhi chiusi. Le manovre di Palazzo non ci salveranno. Questa volta ha ragione Zingaretti che, miracolosamente, ha detto la cosa giusta: “Inciucio? Not in my name” PS: I renziani sono animali strani. Nell’ultima direzione del Pd hanno impallinato Zingaretti solo perché aveva osato, in futuro, ipotizzare un dialogo col M5S. Poi dopo due mesi vogliono stringere con Grillo il peggior accordicchio di Palazzo… Bah!
