BENVENUTI NELLA REALTÀ, BENVENUTI NELLA POLITICA
Ho sempre provato fin dall’origine una forte antipatia e un fortissimo scetticismo nei confronti dei grillini (pur riconoscendone molte ragioni) perché abbindolavano un popolo che ama essere abbindolato con promesse evidentemente irrealizzabili offrendo inesistenti e impossibili soluzioni facili a problemi molto difficili. Urlare ed elencare ciò che non funziona è una cosa (facile, perfino giusta), farla funzionare è un’altra. E’ lo stesso motivo per cui non sopporto e diffido di chi, nella vita quotidiana, sa sempre come si dovrebbe fare al posto di un altro, finché in quel posto non ci si ritrova lui. Che sia il genitore, l’autista, il giornalista, il fornaio, il giudice, l’allenatore o il meccanico. Mi spaventano – a volte disgustano – quelli che hanno solo certezze e presunzione. Criticare e insultare chi governa è facilissimo (perfino giusto, anzi doveroso), governare un po’ meno. (Vale anche per Salvini, del quale però mi frega zero perché lui era ed è tutto già visto). Dire “vaffa” è liberatorio, anche necessario, quanto inutile. E oltre il “vaffa” cosa c’è?La terra del Casomai. Un posto dove il “mai” diventa quasi sempre “talvolta, forse, eventualmente”. Oggi cade il primo governo grillino fatto con quelli con cui “mai andremo al governo” e magari ne nascerà un altro improbabile (io me lo auguro, tanto per provare ché peggio di così è dura) con quegli altri con cui “mai andremo al governo” (e vale anche per loro, per quelli del Pd). Benvenuti nella realtà, benvenuti nella politica, benvenuti al mulino (non bianco).PS Un alto esponente nazionale grillino prima delle elezioni mi disse “se vinciamo, governiamo 3 giorni”. Sono 465 ma sono sembrati tre, in effetti. Conte al confronto di Salvini pareva Churchill. Ma anche Woody Allen: “L’ho massacrato a colpi di gengive sul suo ginocchio”: Le stesse cose poteva dirle dopo dieci minuti di governo, non un anno e passa. Ha dovuto aspettare di essere disarcionato per ritrovare orgoglio e buon senso istituzionale (e accorgersi che era in sella a un asino)
