ELISEO ERA BELLO COME IL SUO NOME
 
        Eliseo era bello come il suo nome. Un uomo ombroso ma sorridente. Se n’è andato e mi dispiace. Quando l’ho conosciuto viveva in un garage dove metteva anche lasua moto. Ma eravamo tutti poverissimi in quell’inizio degli anni 70, forse per questo ci funzionavano bene le emozioni e ci si avventurava nelle terre della cultura come coloni del Far West. Mattiacci faceva parte dell’avanguardia dell’arte. La prima opera che vidi di lui, era credo il ‘67 , fu alla galleria di Plinio De Martiis, la Tartaruga: un tubo di 150 metri, enorme, dipinto di giallo che si snodava tra le sale della mostra. Mi venne da sorridere e lo seguii nelle forme che prendeva, come fosse una vita. Avevo quindici anni, e della vita, dell’arte, della scrittura, ero innamorata, anche per alcuni incontri straordinari che la mia esistenza spettinata mi permetteva di fare. Ma sai che sono stata fortunata assai? Ho sofferto come un animale in alcuni periodi, ma se non avessi vissuto così “male” forse non avrei saputo riconoscere la bellezza. Chissà.
