GOVERNO, I TRE PUNTI PIÙ DEBOLI: ESTERI, INTERNI E UE

GOVERNO, I TRE PUNTI PIÙ DEBOLI: ESTERI, INTERNI E UE

Tt“L’orizzonte non è pienamente sereno” (cit. V.E. II) Inutile essere positivi per forza, questo Governo fatto col manuale Cencelli ha dei punti oscuri che lasciano dubitare sulla sua durata. Ha posto fine alla degradante gestione biconsolare e questo basta a promuoverlo, ma traghetterà il Paese tutt’al più per sei mesi, poi probabilmente arriverà Draghi con un’ampia maggioranza che includerà Forza Italia. Questo fino alla elezione del prossimo presidente della repubblica nel 2022, chissà, con Draghi stesso, a meno che l’attuale maggioranza non si accordi su Prodi, giunto alla rispettabile età di 83 anni. Perché dico questo? Troppe cose sono precarie. – Intanto quel Di Maio agli Esteri non convince per nulla La sua nomina è Cencelli puro, senza arrossire. Si stancherà presto e quando si renderà conto di essere stato messo in un angolo affinché non scocciasse, comincerà ad agitarsi. Tre o quattro mesi. – Poi c’è la Morgese che è sì un prefetto, ma non ha combinato mai nulla di buono a Milano. Non è riuscita nemmeno ad abbassare i toni della movida notturna, con mezza città che protesta, che cosa volete che faccia a livello nazionale. Qui il degrado delle periferie è aumentato nell’incapacità generale di dare una risposta all’invasione e alla crescita della criminalità italiana e straniera. Falliscono Regione, che pure è in mano alla Lega, cui spetta la gestione delle case popolari, il Comune, terribilmente assente e menefreghista, come tutto il Pd, lo Stato, sotto la veste della Prefettura totalmente immobile, appunto. Anche qui, tre o quattro mesi e scoppieranno grosse polemiche. – Sul piano dell’immigrazione Conte deve solo pregare Dio che la von der Leyden mantenga quello che ha promesso, ossia una rapida distribuzione delle quote di immigrati, ma c’è da dubitare, con i neonazi che avanzano sempre in Germania e la Le Pen sempre in agguato non c’è da scherzare. La distribuzione delle quote ci sarà più di oggi, ma sarà faticosa e spesso mancata. Inoltre, Conte deve sperare che i governi dell’Ue non consentano più alle navi ong di battere le loro bandiere, diversamente per Conte sarebbero guai seri e sarebbe finita anche per i grillini. Tre o quattro mesi. – Gentiloni Commissario Ue fa parte (evidentemente) del patto che poi ha portato i 5 stelle a rompere con la Lega, ma va detto che Gentiloni non è un campione di autonomia, né dalle scellerate politiche Ue, contro cui non si è mai minimamente battuto, né dai poteri forti che dovrebbe contrastare come Commissario, tantomeno è uno che si oppone alle multinazionali. E’ un burocrate, una figura sbiadita. Ce ne accorgeremo entro sei mesi.Speriamo di non dover aggiungere altro all’elenco, già abbastanza disastroso. Anzi, spero vivamente di sbagliarmi, di essere troppo pessimista.