LUCIANA LAMORGESE SUCCEDE A SALVINI. E NON USA I SOCIAL

LUCIANA LAMORGESE SUCCEDE A SALVINI. E NON USA I SOCIAL

Luciana Lamorgese, ex prefetta di Venezia e di Milano, è colei che succede a Matteo Salvini al Viminale. Un profilo tecnico, più che politico.Una che sicuramente non ha bisogno di indossare la giacca da poliziotta o il cappellino della GdF, perché lavorare con le forze dell’ordine è il suo vero mestiere da sempre. Io non la conosco, non so come la pensi, non ho la minima idea di quale sia il suo orientamento politico.Non so se sarò d’accordo con le decisioni che prenderà o meno.So solo che, qualunque cosa faccia, presto sarà attaccata con ferocia dal pagliaccio in felpa.Ma quello è scontato. Salvini campa di odio, paura, risentimento e false emergenze.E presto ricomincerà a postare link ad articoli di immigrati che delinquono, anche se la criminalità seguiterà a calare, come del resto cala da anni.E lo farà lasciando intendere che gli immigrati hanno ricominciato a delinquere perché non c’è più lui, Capitan Nutella, a proteggerci. Ma la Lamorgese ha un’arma, dalla sua: non usa i social network.Non ha Facebook, Twitter, Instagram, niente.Non può essere attaccata direttamente sui social perché, semplicemente, non c’è. Quando diventerò Presidente del Consiglio (oppure anche semplicemente Re), la prima legge che farò approvare sarà quella che vieta l’uso dei social network a chiunque sieda in Parlamento o al Governo.Basterebbe questo, per iniziare a ricostruire una politica accettabile, in Italia.Niente più dirette Facebook, niente più campagne di odio, niente più “comunicazione diretta” che, in realtà, si traduce in “populismo nazistoide un tanto al kg”.Solo comunicazioni ufficiali. Sarebbe una legge liberticida?Boh, può essere.Ma ci riconsegnerebbe un paese migliore, fidatevi.