DUE LE DENUNCE PER IL BAMBINO IMMIGRATO PRESO A CALCI A COSENZA

Cosenza, qualche pomeriggio fa. Pieno centro. È estate e si passeggia tranquillamente cercando il refrigerio per un caldo che non vuole abbandonare queste latitudini. Una famigliola col passeggino. Quadro idilliaco di scena familiare, con scenografia d’eccezione: un corso stupendo tempestato di gemme. Gioielli artistici che compongono il MAB , letteralmente museo all’aperto Belotti. Un museo ad usum cittadinanza che concilia passeggio e cultura con opere scultoree di elevatissimo pregio artistico. Chissà all’altezza di quali sculture si è consumata l’incresciosa storia. Un quadretto ameno si è trasformato in una quasi tragedia a causa della violenza inaudita che avrebbe colpito in un raptus l’uomo col passeggino. Dalla ricostruzione ad oggi effettuata dagli inquirenti e dalle testimonianze susseguitesi in queste ore pare che tre fratellini extracomunitari e di colore fossero con la loro madre in attesa presso uno studio medico. Il protrarsi dell’attesa aveva reso irrequieti i ragazzini di dieci, otto e tre anni. La madre avrebbe così consentito loro di stare fuori. Al passaggio della coppia col passeggino, il più piccolo dei fratellini si sarebbe avvicinato per accarezzare il bimbo che vi era seduto. In quel preciso istante scatta la furia immotivata e irragionevole. Il padre del bimbo in passeggino, avrebbe sferrato un poderoso calcio al piccolo incauto che aveva osato carezzare suo figlio. Un gesto violento e inaudito che avrebbe fatto stramazzare al suolo il ragazzino di tre anni prontamente soccorso dai fratelli e dai passanti. La coppia si sarebbe eclissata sebbene inseguita dalla gente che aveva assistito e che ha chiamato i soccorsi. Al bimbo, portato in ospedale, non sono state riscontrate lesioni. Solo un terribile spavento. Gli inquirenti hanno passato al vaglio le immagini delle telecamere posizionate nella zona e pare che nelle ultime ore siano stati identificati l’uomo e la donna con il passeggino. Avrebbero rispettivamente 24 e 22 anni ma al momento nessuna notizia trapela se non quella che sarebbero statidenunciati all’autorità giudiziaria. Raptus puro e semplice?Paura del diverso?Razzismo e xenofobia riemersi dalle nebbie del passato alimentate dalla benzina becera dell’immediato presente?Animo criminale? A questi interrogativi risponderà la verità processuale quando sarà appurata. Intanto la città di Cosenza e il suo primo cittadino condannano senza remore il gesto, affermando che per storia e cultura la città è in prima linea nell’accoglienza e nella logica della integrazione. Il crimine efferato, perché nei confronti di un bimbo inerme, ha sicuramente indignato l’impassibile scultura “La Rinascita della Cultura” di Mimmo Rotella che campeggia sul corso. Vi è rappresentata l’allegoria della rinascita della Cultura uno dei pochi mezzi per sconfiggere il terrorismo, l’incomunicabilità, l’intolleranza e favorire la pace fra i popoli. Da una pira di libri morenti si staccano in volo alcuni fogli, come fossero uccelli, a rappresentare la mente umana capace di volare sopra le angherie della ignoranza per sconfiggere ogni forma di fondamentalismo e razzismo. Mali che deturpano il mondo offuscando persino il sorriso dei bimbi…a causa dei padri. Foto Marina Neri ( La Rinascita della Cultura, scultura di Mimmo Rotella, MAB CS)