PRATO ABBRACCIA IL VESCOVO CHE SARÀ IN MEZZO AL POPOLO
Prato ha il suo nuovo Pastore. Giunge nel giorno prossimo alla Festa di Maria, giornata di festa riconosciuta della città.Monsignor Giovanni Nerbini ha ricevuto il compito di guidare la chiesa della città laboratorio del nuovo tempo.La città delle oltre cento etnie, delle opportunità, delle contraddizioni, della bellezza delle mescolanze, dei generi, del formicolio infinito.Il nuovo vescovo Giovanni è consapevole di tutto ciò.È sinceramente emozionato per questo compito.Lo si vede dalle lacrime che scorrono sul volto che rimane sereno, determinato.Lo si intuisce fin dal primo momento in cui sale sul sagrato di quel Duomo che custodisce la “cintola” di Maria. Lo si percepisce dalla volontà di salutare personalmente ogni fedele che lo avvicina, ogni cittadino che cerca di stringergli la mano.E l’abbraccio di Prato verso il suo nuovo Pastore è forte.E non è solo per il fatto che la piazza del Duomo sia gremita a dirlo. C’è qualche cosa di oltre.Sembra che il desiderio di comunione, di percorrere sentieri nuovi, sia davvero reciproco.Lo si intuisce già al momento del Salmo in quel: “Gioisco pienamente nel Signore”.Ed anche nella II Lettura, quando San Paolo ricorda che “Tutto concorre al Bene”.Ma lo è naturalmente di più quando nel Vangelo di Matteo arriva l’invito, la sollecitazione: “Giuseppe, Figlio di David, non temere”.Ed il senso del suo essere nuovo Pastore lo si comprende quando arriva la sua prima Omelia alla Diocesi.Quando ricordando le parole di Papa Francesco le fa sueLe “usa” come segno e simbolo di questo suo farsi Pastore coinvolto, immerso in questo nuovo difficile compito.Ed ecco che ci dice che vorrà essere Vescovo che camminerà avanti, per indicare la via, che camminerà in fondo, per ultimo, per non lasciare indietro nessuno.Ma soprattuto sottolinea che camminerà in mezzo a quelle che da adesso in poi saranno le sue genti.Il vescovo Giovanni lo ricorda più volte promettendo di dare tutto se stesso per questo cammino: “ Tutte le mie risorse sono per Voi”.C’è un invito a non avere paura di fronte alle sfide del nostro tempo, a farsi portatori di bellezza, di forza, come lo furono quei due “ragazzi”, Maria e Giuseppe che ebbero il dono, il peso di accompagnare il Figlio di Dio fra gli uomini e le donne del mondoE la vicinanza con Francesco si fa di nuovo sentire quando lo cita in modo convinto: “Il Vescovo è discepolo oltre che Maestro”.È questo che gli fa dire di un grande impegno che vuole assumersi: “Mi metterò in ascolto di tutti, piccoli compresi”.Ricordando poi il passo di quel Capitolo 25 di Matteo su una delle verità più profonde, su una delle verità del nostro agire nei confronti degli ultimi: “L’avrete fatto a Me”.Monsignor Nerbini ad altri due temi che così pesano al nostro mondo rivolge la sua Omelia.Ci sono le cocenti responsabilità verso l’ambiente che impongono nuove e concrete attenzioni e poi in ultimo, ma non per ultimo, quel lavoro che deve essere stabile, dignitoso, umano.Comincia dunque da oggi questo cammino che lo vedrà accompagnare Prato La Diocesi, la città intera accoglie il suo nuovo Pastore che la guiderà lungo il sentiero della Fede e dell’interazione fra tutte le sue gentiMonsignor Giovanni Nerbini ha da oggi il compito, la missione di essere il Vescovo, la Guida della Chiesa facendosi parte della città
