L’ INDECOROSO SPETTACOLO DI PONTIDA

Quello che è andato in scena ieri a Pontida fa schifo.Non bisogna avere paura di dirlo chiaramente. Fa schifo che i militanti di un partito aggrediscano il reporter di un giornale considerato “nemico”, fa schifo che quella stessa gente ritenga che dare dell’ebreo a Gad Lerner possa essere un insulto.Fa schifo che gli urlino addosso “Non sei italiano, sei ebreo!”, manco fossimo nel 1943. Fa schifo che Salvini concluda il suo comizio esponendo una bambina di Bibbiano come trofeo.Esiste qualcosa al mondo che fa più schifo dello sfruttamento minorile?Ecco, quello era a tutti gli effetti sfruttamento di una minore per fini propagandistici.Del resto il Capitano lo fa in continuazione anche con i propri figli, salvo poi piagnucolare e fare la vittima se uno, su Facebook, li tira in ballo.Niente di nuovo. Fa schifo che quella gente sia convinta di essere “il popolo”, non il 30% del 60%.Non meno di due su dieci, quindi, ma “il popolo”. Tutto.Un “popolo” contrapposto ai “radical chic” e ai “professoroni” che li osservano come si guardano le bestie feroci allo zoo. Ma no, amici con le corna dell’alce in testa, ve lo assicuro: non siete “il popolo”.Il popolo italiano non fa così schifo.Il popolo italiano vi guarda e prova imbarazzo, rabbia, a volte compassione.Compassione perché fate, effettivamente, schifo.È facile odiarvi.È un po’ più difficile tentare di capire le ragioni che vi hanno ridotto in quello stato.E non sarà una manovra economica in deficit benedetta dall’UE che risolverà la situazione. Non sarà un accordo per la redistribuzione dei migranti in Europa a fargli cambiare idea.Ne entreranno meno con il nuovo governo che con Salvini, magari, ma loro saranno comunque convinti che “è ricominciata l’invasione”, quell’invasione che non è mai esistita.Perché lui gli dirà così e loro ci crederanno. E più urleranno, più non capiranno e odieranno e più ci faranno schifo, e più ci faranno schifo e più loro urleranno e odieranno. Il problema vero è che, da questa parte, non abbiamo ancora imparato quali domande dobbiamo farci. “Se non sono gigli son pur sempre figli, vittime di questo mondo”.