I GRANDI MISTERI DI SALERNO/1
C’era un tempo, anche abbastanza recente, in cui in questi giorni, a ridosso della festività del santo patrono, il Comune di Salerno si prodigava in una serie di inaugurazioni di opere pubbliche che rappresentava il vero e proprio programma civile delle celebrazioni. Quanti tagli del nastro abbiamo visto negli anni scorsi ! Alcuni erano venuti così bene che, proprio come il bis a teatro, si ripetevano immutabili nel tempo, con gli stessi officianti e la stessa folla in stato perenne di adorazione. Temo però che se pure questa consuetudine fosse sopravvissuta, l’inaugurazione dell’auditorium di San Nicola in via De Renzi sarebbe comunque rimasta al palo. Sono almeno tre anni infatti che l’opera, un progetto di riqualificazione strutturale da dieci milioni di euro (fondi Ue) è stata completata ma sul suo reale utilizzo le idee restano poche e confuse. Il progettista Maurizio Di Fruscia (sì, proprio lui, l’indimenticabile difensore della Salernitana, quello del “picchia Di Fruscia”) ha smesso anche di arrabbiarsi sulla sua creatura lasciata nell’abbandono totale. Anzi, adesso ci ride sopra, ci fa le battute, fa le scommesse con gli amici sulla data di apertura procrastinata nel tempo. “Non si possono spendere soldi per riqualificare i luoghi e poi non avere la minima idea di cosa farne” disse a La Città nel dicembre 2017. L’idea più scontata era affidare la gestione della struttura tecnologicamente all’avanguardia all’adiacente Conservatorio ma il Comune ha fatto sapere di non essere d’accordo, meglio che l’auditorium da 500 posti finisca nelle cure del teatro Verdi, dove c’è gente che è mossa dalla passione, come recita lo slogan. Intanto mentre il medico decide il malato muore. Qualcuno che sa ci può spiegare perché ?
