SI SPEZZA L’INCANTESIMO: LA FIORENTINA PIEGA LA SAMP 2-1
Come avrebbe detto Matusalemme: “Era solo questione di tempo”. Sette mesi dall’ultima vittoria in campionato, dieci da quella in casa e diciotto dall’ultima del proprio allenatore, ma alla fine la Fiorentina ce l’ha fatta. Certo ci è voluta una Sampdoria ai minimi storici, “dequagliarellizzata”, e in dieci per gran parte del secondo tempo per farcela, ma decisamente non è il caso di fare troppo gli schizzinosi. Ed il primo a farlo sarà proprio il mister viola Montella, il quale ha visto i fantasmi nell’ultimo quarto d’ora quando la Sampdoria ha accorciato le distanze da 2-0 a 2-1. Non stavano creando più niente da un pezzo i blucerchiati e non c’era un solo motivo valido per cui potesse arrivare il pareggio, però dopo essersi ustionati come è successo alla Fiorentina domenica scorsa anche un fiammifero diventa grande come l’inferno. Da un po’ di tempo a questa parte commentare le partite della Fiorentina è un gioco da ragazzi: schema e titolari sono quelli, non un singolo cambio in tre partite consecutive (alla faccia dei fighetti ossessionati dal turnover), e sempre gli stessi i migliori in campo: Castrovilli (la sicurezza fatta persona), Chiesa, (il motore si sta ripulendo dalle scorie estive) e, ça va sans dire, sua maestà Ribery. Impressionante il numero 7 francese: potrebbe essere lo zio, se non proprio il padre, di molti che sono in campo o in panchina ma in fatto di voglia e freschezza può dare punti a tutti. Nel corso del primo tempo, per il resto bruttino assai, ha fatto ammonire mezza Sampdoria concedendo a più riprese lampi della classe infinita che si porta dietro da quando mamma lo mise al mondo nella ridente Boulogne-sur-Mer. Peccato solo che non ci sia stato modo di vederlo dal vivo quando aveva vent’anni o giù di lì, ma essendo tifosi della Fiorentina è già stato un regalo bello grosso poterlo ammirare a questa età non più verdissima. Suo comunque l’assist per il gol di Pezzella con un cross millimetrico dopo aver letteralmente “scherzato” un difensore doriano con un controllo da circo. Per il resto occasioni da gol praticamente zero e ritmi diciamo così pacati. Una noia mortale per essere onesti, perché la Samp dopo un bel tiro di Caprari ben parato da Dragowsky, dopo un minuto di gioco, si è allontanata gradualmente dalla partita senza motivi apparenti. La Fiorentina come detto non era in serata scintillante e quindi dopo il gol ci si è trascinati abbastanza stancamente verso la fine del tempo, salvati dal sonno solo dagli spunti dei tre suddetti. Poi nella ripresa una Fiorentina un pochino più brillante e l’espulsione di Murillo sembravano poter portare ad un finale di partita con i fuochi d’artificio (viola). E invece dopo il bel gol del 2-0 in contropiede di Chiesa la viola ha preferito abbassare ulteriormente il numero dei giri, concedere la meritatissima standing ovation a Ribery, e traccheggiare in attesa del fischio finale. Atteggiamento anche condivisibile, se non ci fossero i calci d’angolo per gli avversari… Dall’inizio dell’anno infatti ogni tiro dalla bandierina è una sofferenza indicibile per la difesa viola: quando non c’è il gol ci scappa comunque l’occasione pericolosa. Ed anche stasera, puntuale, ecco il gol di Bonazzoli. Montella probabilmente, prima di qualunque altra cosa, dovrebbe lavorare su questo. Perché per il resto la difesa va bene (prima partita col Napoli esclusa naturalmente) e Dragowsky non è mai costretto ad interventi miracolosi in serie, dunque è tutta lì la magagna che sta togliendo punti e tranquillità alla Fiorentina. Ad ogni modo stasera neanche gli spettri hanno potuto togliere i tre punti alla squadra viola ed ora, abbandonata l’ultima posizione in classifica, la speranza è che le cose comincino a prendere una piega positiva. Certo senza fare voli pindarici con l’immaginazione, è presto, però con la fiducia di poter disputare una stagione più che dignitosa sì. A comiciare da domenica sera a Milano, contro una squadra rossonera pure lei discretamente in ambasce e anche con un giorno in meno di recupero visto l’impegno di domani sera con il Torino. Hai visto mai che il maestro Franck, sul palcoscenico più prestigioso del nostro paese, tiri fuori un’altra interpretazione da applausi?
