MONTELLA SI VENDICA, MILAN UMILIATO (1-3). GIANPAOLO A RISCHIO, MA MALDINI LO CONFERMA
La Fiorentina domina ed espugna San Siro con merito, impartendo una sonora lezione al Milan e consentendo a Montella di consumare la sua fredda rivincita. In gol nel primo tempo con Pulgar, ( al 14’ su rigore) rimane in 10 per l’espulsione di Musacchio (55’suggerita dal Var) raddoppia l’ottimo Castrovillari (66’), Chiesa sbaglia il rigore del possibile 3-0,(70’) ma ci pensa l’intramontabile Riberby a fare il tris (78’).Un gran gol di Leao, (80’), primo in rossonero, non evita al Milan ne’ la sconfitta ne’ la maxi contestazione. Per il Milan è crisi nera: quarta sconfitta su sei gare, ( era dal 1938/39 che non accadeva) terza consecutiva, e pesantemente contestato dai suoi tifosi, complicatissima diventa ora la posizione di Gianpaolo. Cervellotica è sembrata la sostituzione di Piatek, seppur in 10, sullo 0-1, da quel momento il Milan, di fatto, è uscito dalla gara.Considerando che i Viola giocavano con le sole due punte di movimento Chiesa e Ribery, forse sarebbe stato più logico accettare un difensore in meno, e mantenere in campo il centravanti polacco, che però, a dire il vero, viveva pure lui una serata opaca, come ormai gli capita da tempo. Nella viola magistrale la prova di Castrovillari e Badely, ottime anche le prove di Chiesa e del fuoriclasse francese Ribery, alla cui uscita, lo sportivo pubblico milanista, dedica una standing ovetions.Montella schiera la stessa formazione per le tre partite comsecutive, non attuando alcun turn over, ( forse l’unico tecnico ad averlo fatto) e i giocatori schierati lo ripagano con un’ottima prestazione.Per assurdo, anche Gianpaolo conferma la squadra battuta a Torino che aveva però ben giocato, ma i risultati sono stati completamente diversi, e l’involuzione del gioco totale. Il tecnico napoletano, invece, dopo la falsa partenza, sembra aver trovato la quadra: difesa a tre, cinque centrocampisti con due esterni alti, e due attaccanti volanti che non danno riferimento ai difensori, ma che hanno tanta qualità e vengono supportati dagli inserimenti dei centrocampisti a rimorchio. La Fiorentina bissa la vittoria di anno scorso, tecnico Pioli, con la stessa maglia verde, e torna a vincere due partite consecutive dopo un anno. I giocatori milanisti sono apparsi ben presto sfiduciati, impauriti, con un linguaggio del corpo molto esplicativo, tanti errori individuali, e soprattutto poca personalità, dove nessuno è in grado di caricarsi la squadra nelle spalle, e di assumersi la responsabilità della giocata, insomma uno stato confusionale totale, ( i passaggi sbagliati di Calhanoglu, i due rigori causati da Benasser) dove chi scende in campo sembra poco reattivo e con poca grinta che, è inutile negare che tutto ciò getta nuvoloni enormi sul responsabile tecnico, poiché sembra che il gruppo non abbia ancora recepito la leadership dell’allenatore.I tifosi contestano pesantemente Giampaolo, squadra e società.Dura e pesante la contestazione andata in scena prima, durante e dopo la partita contro la Fiorentina: cori, fischi e insulti.E nessuno, fra l’altro, è stato risparmiato.Nè Giampaolo (il principale imputato), tantomeno i singoli giocatori (con la sola eccezione di Donnarumma). Ma anche la dirigenza, compresi Maldini e Boban, e la proprietà sono finite nel mirino dei contestatori: “Questa società non ci merita” Uno stadio (non solo la Curva Sud) interamente in ebollizione. Tanti cori (i più classici) compreso un “Vergogna, vergogna” scandito più e più volte nel corso della ripresa, interrotti solo in occasione del rigore parato da Donnarumma a Chiesa e successivamente nel momento del gol di Leao.Tanti applausi, invece, all’indirizzo di Ribery, protagonista di una partita strepitosa, e di Boateng, l’ex di turno entrato in campo sul finale di partita.Per il resto una contestazione totale, con i tifosi della Curva Sud che hanno polemicamente lasciato lo stadio dieci minuti prima del fischio finale. A fine gara, il responsabile dell’area tecnica, Paolo Maldini, ha confermato la piena fiducia all’allenatore Gianpaolo.
