SI LEGGE VICOFARO MA È UN MONDO QUELLO CHE DEVE APRIRSI

SI LEGGE VICOFARO MA È UN MONDO QUELLO CHE DEVE APRIRSI

In una nota la Diocesi di Pistoia pare aprire un significativo momento di confronto sulla complessa questione delle accoglienze nei confronti dei migranti lasciati indietro dalla società. Verso quei fantasmi che i nuovi indirizzi lasciano nel vuoto delle risposte inevase, delle richieste di aiuto disatteseUna nuova via di fronte alle situazioni passate che potrebbe consentire di analizzare più compiutamente un fenomeno che per la verità travalica i confini di una parrocchia, di una Diocesi, di una regione stessa.Se il cammino verrà iniziato finalmente si potrà comprendere quei limiti che fino ad oggi non hanno consentito la reciproca comprensione di una situazione drammatica che coinvolge ben più di Pistoia ma che va verso tutto il Paese ed alla quale le indifferenze hanno fatto tanto male.In tutto questo Vicofaro ha rappresentato quell’Ospedale da Campo che ha consentito di dare una risposta emergenziale a quanti si trovavano abbandonati da tutto e da tutti.Ma Vicofaro ha anche rappresentato quella contraddizione che colpisce i credenti quando vengono messi di fronte alle crisi del nostro tempo.Quel loro rifiuto a farsi parte viva non pare certo una colpa e non può diventare che necessità essa stessa di comprensione e di una rinnovata attenzione. Quel luogo di rifugio, quel Santuario di Accoglienza che fino ad oggi ha creato imbarazzo e disturbo in più di uno ha colto però in appieno il richiamo Cristiano verso quell’accoglienza, verso la cura degli ultimi.Verso quei forestieri che hanno la radice del loro essere non solo nella Parola del Vangelo ma nella storia stessa di Pistoia che ha ben impresso, in quel luogo colmo di richiami, in quel Ceppo, il centro stesso della città.Nessun eccesso di zelo, nessuna esasperazione e soprattutto nessuna voglia di profaniamo, nell’aver colto nell’invito di Papa Francesco a farsi parte nel ruolo di Chiesa del grembiule, che si sporca che si carica dell’odore del gregge. Il testo della Diocesi della nota mira ad evidenziare quelle difficoltà alla comprensione ma non certo sulla funzione e sul ruolo della Chiesa nella società.Ma indica anche dei limiti che paiono proprio quelli di una politica che sembra essersi fatta testimone o peggio complice di un mondo che in questo tempo ha mirato solo ad alimentare odio e paure. E forse più che don Biancalani sembra davvero la politica, quella politica che davvero pare essersi fatta straniera di fronte alle necessità di rispondere alle grida di aiuto.Ma rispetto ad altre comunicati, altre note del passato questa volta l’invito, pare di leggere, è quello che può indicare la costruzione di un nuovo ponte che necessariamente dovrà avere le arcate più lunghe, che dovrà essere più ardito e coinvolgente per quei protagonisti che troveranno la forza di andare incontro: “Da molti mesi la situazione relativa all’accoglienza dei migranti nella parrocchia di Vicofaro è all’attenzione dei media locali, nazionali e dei cittadini. Nelle ultime interviste rilasciate Don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, ha reso noto che i migranti presenti nel complesso parrocchiale superano le duecento presenze. Ormai da tempo il numero degli ospiti e l’organizzazione del servizio appaiono difficilmente compatibili con le caratteristiche minime di un’accoglienza dignitosa, sicura e volta alla progressiva e necessaria integrazione nella comunità pistoiese, ed è assolutamente urgente superare con rapidità – per quanto possibile – la situazione di emergenza costante che si è venuta a creare nel corso degli ultimi mesi. Per questo motivo il vescovo Tardelli ha voluto costituire un “tavolo di lavoro” istituzionale finalizzato ad esaminare e proporre tutte le soluzioni che permettano di superare l’emergenza dell’accoglienza a Vicofaro. Al “tavolo” oltre al Vescovo, sono stati invitati don Biancalani con alcuni collaboratori della parrocchia, il comune di Pistoia, la Regione Toscana e la Caritas diocesana di Pistoia. La prima riunione del gruppo è prevista per i prossimi giorni. «Credo che soltanto tutti insieme potremo davvero fare qualcosa per superare questa situazione – esorta il vescovo – e questo tentativo vuole essere concreto e di svolta per una vicenda complessa che ha interessato tutta la comunità pistoiese». Sì, abbiamo letto Vicofaro, ma oggi è un mondo quello che deve aprirsi, che pare aver superato la tentazione di considerare Vicofaro luogo di parte, da contattare e da portare in una zona neutra per poter avvicinare