SERIE A: LECCE-JUVE PARI RIGOROSO. PRIMATO A RISCHIO
Botta e risposta su rigore, nel secondo tempo, prima Dybala 5’) e poi Mancuso (11’).Palo di Bernardeschi, infortunio di Pjanic. Ronaldo era rimasto a Torino per una normale rotazione. Sorpresa allo Stadio di Via del Mare di Lecce, i padroni di casa fermano i campioni d’Italia e conquistano il primo punto casalingo del loro campionato, ai bianconeri non bastano 13 angoli e una serie di numerose occasioni, costretti al secondo pareggio esterno, dopo Firenze, potrebbero essere scavalcati da una eventuale vittoria dell’Inter. Decidono il risultato due rigori concessi dall’incerto arbitro Valeri, il primo per un fallo su Dybala, da lui visto fuori area, ma in realtà dentro, e un altro fallo di mano di De Ligt, che, a differenza di Bologna, viene sanzionato con il penalty, decisione dubbia pure questa. Può anche capitare che la Juventus non vinca. È capitato.A Lecce la squadra di Sarri chiude sull’1-1 dopo un primo tempo dominato in maniera sterile, ma con poca cattiveria, anche per alcuni miracoli del portiere Gabriel.La Juventus ha creato molto, ha dominato e ha pure tirato spesso in porta, ma il predominio è stato troppo a bassa intensità, e con poco cinismo, e alla fine, una partita che sembrava una formalità, si è trasformata in una mezza battuta d’arresto. I due rigori concessi lasciano diverse ombre: sul primo Valeri fischia una punizione dal limite, che assomiglia più ad una deviazione del difensore che ad un fallo, giustamente il Var Pasqua lo richiama per fargli notare che il fallo( presunto) accade dentro l’area, Valeri, rivedendo l’azione, probabilmente, avrebbe voluto concedere il calcio d’ angolo, ma il protocollo non lo consente, il fallo accade dentro e, avendo fischiato il fallo, deve gioco forza trasformarlo in rigore. Sei minuti dopo Valeri concede un altro penalty, per un tocco di De Ligt,( gli sta accadendo troppe volte, dopo Milano e Bologna ) che però sembra molto fortuito e rimane difficile intravedere la punibilità di tale intervento.Due decisioni al limite che però non convincono.In precedenza il collaboratore di Valeri aveva concesso un gol ad Higuain, non ravvisando un suo fuorigioco di circa mezzo metro, corretto poi dal Var, inoltre, sempre nel primo tempo, Valeri sorvola su un fallo su Chan in area, prima si mette il fischio in bocca e sembra volere concedere il rigore, poi cambia idea e lascia correre.Insomma non una grande giornata per la terna arbitrale. Sarri aveva lasciato a casa Ronaldo e concesso un turno di riposo a Quadrado, uno dei più in forma, forse si aspettava una partita più semplice.In effetti, se si eccettua i primi 7/8 minuti, dove il Lecce aveva avuto una palla-gol grazie ad una respinta superficiale di De Ligt che rinviava di testa in mezzo all’area, la Juventus aveva preso ben presto il sopravvento e le occasioni da gol arrivavano copiose. I bianconeri avevano un palleggio corretto, anche se un po’ lento, ma arrivavano facilmente dentro l’area di rigore, Gabriel, portiere leccese si doveva superare per permettere alla propria squadra di arrivare incolume al riposo. Nel secondo tempo la Juve trova il vantaggio ben presto, grazie all’episodio da rigore già descritto, e sembrava che, a quel punto, il più fosse fatto. L’episodio del fallo di mano di De Ligt permette al Lecce di pareggiare e di rincuorarsi, mentre la Juve, pur continuando ad attaccare, non sembra avere la determinazione necessaria.Un episodio evidente di questa superficialità lo dimostra Bernadeschi che salta in uscita Gabriel ma a porta vuota, seppur in posizione leggermente defilata, riesce a colpire il palo. Con il passare dei minuti la Juve si innervosisce, perde Pjanic, la luce, per infortunio, e pur producendo diversi calci d’angolo, il solo Dybala e alla fine Higuain si avvicinano al gol, a nulla servono i cambi di Sarri, il Lecce riesce a stringere i denti anche nei sette minuti di recupero concessi ( c’erano tutti) e a portare a casa un insperato pareggio.
