IL PICCOLO MEHMAT, TORTURATO E UCCISO DA SUO PADRE

IL PICCOLO MEHMAT, TORTURATO E UCCISO DA SUO PADRE

DI CLAUDIA SABAMehmet, viveva a Milano.Aveva soltanto 2 anni.Quando lo hanno ritrovato, il suo corpo era pieno di lividi.Dei pugni e calci ricevuti.Delle tante bruciature di sigarette spente sulla pelle e ustioni di ‘fiamma viva sui piedi’.Il padre, Alija Hrusic, di origine bosniaca, ha 25 anni.La mattina del 22 maggio scorso, i genitori del piccolo, avevano chiamato i soccorsi intorno alle 6.Il bimbo non respirava più.Quando sono arrivati sul posto,il bambino era già morto.Il padre aveva subito confessato.Era stato lui a torturarlo e ucciderlo“in un momento di rabbia“ sotto l’effetto di hascisc.E arrestato, con l’accusa di omicidio volontario aggravato e torture.L’autopsia confermerà in seguito, tutte le sevizie subite dal piccolo.Oggi il pm Giovanna Cavalleri, ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini confermando sia l’omicidio volontario aggravato che le torture e i maltrattamenti aggravati.“Non riuscivo a dormire, mi sono alzato dal letto e l’ho picchiato”.Questa l’assurda spiegazione che Alija Hrusic aveva fornito agli investigatori.Nel processo rientrerà come parte offesa anche la moglie, Silvija Z., di 22 anni.Per maltrattamenti e torture subite insieme agli altri due figli.È la prima volta che un giudice rinvia a giudizio per il reato di torture in famiglia.