PERCHÈ JOE BIDEN ORA È IL CANDIDATO GIUSTO PER SCONFIGGERE TRUMP
L’altra notte ho sognato cheDonald Trumpvinceva per laseconda voltaleelezioni Usa. Mi sono svegliata di soprassalto e sono stata tutto il giorno di pessimo umore. Mi spaventano molto icandidati democraticialla presidenza, perché la maggior parte di loro presenta dellelacunedifficili da ignorare. Elizabeth Warren, per esempio, che ammiro molto come persona, è esperta difinanza, ma non ha alcuna esperienza inpolitica estera. Lei eBernie Sanders, che rappresentano un’America che sarebbe fin troppo bella per essere vera, propongono un sistema diassistenza sanitaria pubblicagiusta a parole ma praticamenteimpossibileda realizzare. L’idea di base, che non fa una piega, è fare in modo chetutti gli americanisiano coperti. Il problema non è solo che vogliono imporre questo sistema anche a chi ha unapolizza privataed è contento così, ma che il loropianocosterebbe35 trilioni di dollari,fondi che ilgovernofederalenon ha a disposizione. Sì, lo so: aumenterebbero letasse ai più ricchi, ma neanche questo basta. Allora aumenterebbero quelle anche allaclasse media, praticamente unsuicidio elettorale.Per non parlare del fatto che unapropostatantorivoluzionarianon riuscirebbe mai a passare alCongresso, anche se la maggioranza fosse democratica. Non solo. Anche ammesso che passasse, sarebbe a regime in 10 anni. Dacittadina americana(mi fa ancora impressione ammetterlo, ma da 10 anni ho anch’io un passaporto Usa), mi piacerebbe, per esempio,continuare a pagareattraverso illavoro di mio maritola nostraassicurazione privatache funziona perfettamente. Per chi, e sono in tanti, non se la può permettere, ci dovrebbe ovviamente essere un’opzione pubblicaaltrettanto valida. Joe Biden, ex vicepresidente durante l’amministrazione Obama, capisce molto bene questo problema, e sta andando su tutte le piazze possibili d’America (soprattutto quelle delloStato dello Iowa, cruciale per vincere le elezioni), a ricordare al popolo americano chel’ObamaCare, il programma sanitario pubblico smantellato quasi subito da Trump, funzionava molto bene. «Dobbiamo essere in grado di riuscire a ottenere quello che proponiamo», ribadisce Biden. Insomma, il vecchio Joe miconvincesempre di più, e non solo su questo punto. Come sottolinea un articolo sulWashington Post,l’ex vicepresidente ha mantenuto ottimi rapporti conpresidenti di tutto il mondo, con cui ha lavorato per otto lunghi anni: l’accordo di Parigisul clima e quello con l’Iransul nucleare, per dirne due, lo hanno visto tra i protagonisti. Ha anche ottimi rapporti con moltirepubblicani, con cui ha lavorato per fare passare leggi appoggiate soprattutto dai democratici: ildiritto alla cittadinanzaper i figli degliimmigrati illegali, per esempio, e ildiritto degli omosessualidi potersisposare. Certo, non è un candidatoseducente: non ha ilcarismadi Bernie o laparlantina convincentedi Warren. Ma in quest’America così divisa dopo tre orribili anni di Trump, forse è necessario appoggiare uncandidato solido,preparatoe capace di guarire tutte le ferite inferte da questa amministrazione, sia interne sia oltre confine. Forse una figura cosìpolarizzantecome quella di Bernie non è la risposta giusta. Non ancora. Poi, quando gliStati Unitiritorneranno a essere un po’ più forti, quando riacquisteranno un centro di gravità permanente, per dirla alla Battiato, allora sarà bello provare avirare più a sinistrae far capire che un po’ disocialismonon fa male. Non sono convinta che questo sia il momento storico giusto.
