“È UN MOSTRO MA NON LASCIO MIO MARITO”

“È UN MOSTRO MA NON LASCIO MIO MARITO”

DI CLAUDIA SABAMaria Cagnina, moglie dell’assassino di Ana Maria di Piazza, proprio ieri, nel giorno dei funerali, ha detto la sua sul marito Antonio Borgia.“Lo hanno definito mostro, orco. Lo hanno appellato in tutte le maniere. Però nella sua passata vita, nei suoi diciotto anni con me non lo era. Mi pento di non aver insistito perché sarei riuscita a farlo parlare e tutto questo non sarebbe successo. Mi potete dire tutto quello che volete, ma è il padre dei miei figli e resterò con lui”.Maria Cagnina non condanna il marito.Anzi, lo giustifica.E si sente persino in colpa per quello che è successo.Ma resterà con lui.Ha deciso così, nonostante il tradimento, nonostante l’efferato omicidio della sua amante, lei non lo abbandonerà.Antonio Borgia, dopo aver ucciso Ana, aveva abbandonato il suo cadavere sulla strada.Un video estrapolato dalle riprese della sorveglianza, mostra Ana prima di morire, mentre lo supplica: “Fermati, sono incinta, io ti amo!”.Secondo l’autopsia, Ana era incinta di tre mesi.Il medico legale ha stabilito che Ana è stata uccisa con dieci coltellate. Una, quella alla gola, è stata fatale.Ora Borgia è in carcere e il Gip ha convalidato il suo fermo. Nell’interrogatorio ha raccontato che Ana minacciava di raccontare tutto alla moglie.E di essersi pentito di averla uccisa.Vent’anni fa, Borgia era già stato denunciato per violenza, dalla prima compagna.Ma la moglie, è sempre la  “moglie”.E resta, anche quando il marito tradisce e uccide. Ana, in fondo, era solo un’amante. Una qualunque.Una “cosa” di cui potersi disfare a piacimento.